Mo Farah: "Trump mi ha fatto diventare straniero"

Atletica
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Lo sfogo su Facebook del campione olimpico è diventato uno dei simboli della protesta che cresce in tutto il mondo contro l'ordine presidenziale che vieta l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana

"Il presidente Donald Trump mi ha fatto diventare uno straniero". Lo sfogo su Facebook del campione olimpico Mo Farah è diventato uno dei simboli della protesta che cresce in tutto il mondo contro l'ordine presidenziale di Donald Trump che vieta l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana (Siria, Iran, Iraq, Sudan, Somalia, Libia e Yemen). Il mondo dello sport si sente particolarmente colpito e c'è chi teme che l'altolà ai musulmani finisca per escludere Los Angeles dalla candidatura per le Olimpiadi 2024.

Cittadino britannico di origine somala, Farah ha vinto l'oro per i 5mila e i 10mila metri piani alle ultime due Olimpiadi. Vive negli Stati Uniti, ma ora teme di non poter tornare a casa .
"Sono un cittadino americano che vive in America da sei anni, lavoro duro, contribuisco alla società, pago le tasse e allevo quattro figli nel posto che considerano la loro casa - ha affermato - ora viene detto a me e a molti altri che non siamo più benvenuti. E' preoccupante che io debba dire ai miei figli che papà potrebbe non tornare a casa e spiegare loro perchè il presidente ha introdotto una politica frutto di ignoranza e pregiudizio".

Intanto l'Nba si è messa in contatto con il dipartimento di Stato per capire se l'ordine avrà conseguenze per due giocatori di basket: Thon Maker dei Milwaukee Bucks (sudanese e australiano) e Luol Deng (sudanese e britannico) dei Los Angeles Lakers. "L'Nba è una lega globale ed è orgogliosa di attirare i migliori giocatori del mondo", ha sottolineato il portavoce della lega del basket americano, Mike Bass. Intanto il vice presidente dei Bucks, Alexander Lasry, ha affermato su Twitter che Thon Maker "è un simbolo di quanto rende l'America grande e di tutti gli immigrati".