Ryder Cup, c'è la schiarita: scadenze prorogate

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L'impegno del governo, ha convinto gli organizzatori. E' stata prorogata la data per la presentazione delle garanzie a supporto della manifestazione golfistica vinta da Roma per il 2022

Ryder Cup, l'impegno del governo ha convinto gli organizzatori. L’ultimatum sulla scadenza per le garanzie di 97 milioni di euro, è stato tolto. La decisione del presidente del Senato Grasso, di escludere quelle garanzie dal decreto salva-banche, non cambierà le cose. A comunicare l'ok alla proroga a tempo indeterminato, una lettera che gli organizzatori della Ryder Cup Europe hanno fatto recapitare sul tavolo del ministro dello Sport, Luca Lotti, e in cui si rassicura sulle tempistiche spiegando che tali garanzie potranno essere rese disponibili dal governo anche oltre il 28 febbraio, data limite inizialmente indicata.

L'ottimismo di Malagò - "Mi sembra una cosa di buonsenso, cosa che per altro è stata richiesta da parte dell'esecutivo. Tutto questo non fa che confermare il mio ottimismo", il commento del presidente del Coni, Giovanni Malagò. "C'è una lettera che attesta che da parte loro non c'è stata l'indispensabilità di chiudere la vicenda oggi, ma di concedere un tempo non definito, ragionevole, per completare l'iter formale dell'istruttoria", ha aggiunto il capo dello sport italiano.

Proroga sulle scadenze - La tolleranza della Ryder è dovuta anche all'impegno che il governo si è assunto attraverso una lettera dell'11 febbraio firmata del ministro Lotti, ma la tolleranza degli organizzatori non sarà infinita, ecco perché si punta a chiudere la questione in tempi comunque brevi. Difficilmente sarà inserita nel 'Milleproroghe', ma si conta di chiudere la questione il prima possibile. "Non drammatizzerei - aveva detto stamane lo stesso Malago' - C'è stata una regolare competizione nell'assegnazione e nella fattispecie, non stiamo parlando di garanzie ma di contro garanzie". Quelle che ora il governo avrà più tempo, seppur non infinito, per calendarizzare e mettere la parola fine a quella che altrimenti rischia di essere un'altra brutta figura a livello internazionale dopo il ritiro dalle Olimpiadi del 2024.