Sanremo, trionfa Gabbani. Ecco i nostri premi

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Davide Bucco

Francesco Gabbani trionfa a sorpresa a Sanremo (LaPresse)
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Si è chiuso il 67esimo Festival della Canzone Italiana, che ha visto vincere a sorpresa Francesco Gabbani. Abbiamo assegnato 10 premi, naturalmente tutti in chiave calcistica, a 10 protagonisti di questa settimana canora

PREMIO GIANLUCA LAPADULA: FRANCESCO GABBANI
Ci porta il buonumore come un capocannoniere, ma della Serie B con il Pescara. Che realizza il suo sogno e va a giocare nel Milan. E vince Sanremo. Premesso che il resto (della storia, panta rei, come dice la canzone) calcistica sappiamo come è andata a finire auguriamo il meglio all’allegria di questo ragazzo e della sua scimmia ballerina (tra l’altro ex Primavera della Lazio). Convinti che quanto meno, come Lapadula, ci spinga a credere che i sogni anche con lavoro, inventiva e sacrificio, si avverano.

PREMIO GIGI BUFFON: FIORELLA MANNOIA
Che sia benedetta, come il titolo della sua canzone, questa meravigliosa donna che ci ricorda il Gigi Nazionale, capitano di mille avventure campione del mondo capace anche di giocarsi la B, capace di miracoli ogni domenica ma soprattutto capace di parare le critiche di quelli che pensano che magari l’età avanza. Come per la Mannoia, capace nonostante l’età e uno show figlio dei talent, a darci ancora una lezione di stile.

PREMIO PEP GUARDIOLA: MARIA DE FILIPPI
La signora della tv al suo primo Festival da conduttrice mostra il meglio del repertorio. Ma non solo: mostra di saper guidare un gruppo di giovani alla vittoria, di portarli al successo nel giro di poco tempo. Li scopre, li allena, li esalta, li coccola, li guida con un chiaro progetto: la vittoria. Vi ricorda qualcuno? Di Guardiola ha anche la classe e la leggerezza di pensiero. Tutto di prima.

PREMIO MARCELLO LIPPI: CARLO CONTI
Il Festival come un Mondiale: per questo sul palco ci deve essere – teoricamente - il meglio della musica italiana. Conti, da buon cittì, sa mescolare al meglio ingredienti vincenti. Il giusto comico (Crozza), il giusto tributo (i soccorritori nelle zone del terremoto) i giusti ospiti (Mika) e soprattutto i giusti cantanti. Ricorda la capacità di scelta e la conseguente dose di fortuna del Ct campione del mondo Lippi nel 2006. Con un merito in più: di Mondiali, Conti – anzi di Sanremo – ne ha vinti più di uno e non solo questo.

PREMIO ANTONIO CONTE: ZUCCHERO
Super ospite della serata finale del Festival, Zucchero Fornaciari vince il premio Antonio Conte. Per diversi motivi: il primo perché anche dopo tanti anni Zucchero o si ama o si odia, un po’ come l’allenatore del Chelsea. Però sul Miserere fa un capolavoro da scudetto, o da titolo in Premier o da impresa internazionale. Proprio come Antonio, la bellissima immagine dell’Italia all’estero.

PREMIO ALLA CARRIERA (ARTISTICA): FRANCESCO TOTTI
Dal “piccione” di Povia a Cheope che diventa Sciopè, il capitano della Roma come sempre e più di sempre si prende l’ennesimo premio. Questa volta rovesciamo il discorso e non c’entra il calcio: premiamo Totti come miglior ospite di questo Festival. Ironia, competenza, spontaneità: nella speranza di vederlo giocare ancora a lungo ci frulla l’idea. Lo vediamo a condurre Sanremo in coppia con Ilary: ospite Carlo Conti, magari con Bruno. Daje, chissà.

PREMIO MARCO VERRATTI: ELODIE
Le diamo questo premio perché siamo sicuri che possa diventare la migliore espressione della musica italiana all’estero. Più che brava, un talento vero, autentico, da scoprire ogni giorno di più. Proprio come Marco, scappato in Francia e manifesto di un calcio che piace ovunque. Inoltre canzone perfetta, che lei dirige come il miglior centrocampo che un tifoso si possa augurare.

PREMIO NOSTALGIA: RITA PAVONE
Nell’eterno dibattito tra il calcio di ieri e quello di oggi, quello delle maglie da uno a undici, delle partite e della coppa solo il mercoledì e di tante altre cose ci spingiamo ad un’ode alla nostalgia pur convinti che oggi è sempre meglio di ieri: lunga vita a Rita Pavone e a quella domenica che l’abbiamo lasciata sola per andare a vedere la partita di pallone.

PREMIO PANCHINA D’ORO: AL BANO & GIGI D’ALESSIO
Che ci mette un po’ tristezza scrivere di questi Maestri qui, ma la panchina arriva per tutti. Eppure è una panchina pregiata perché Al Bano ha dimostrato di essere ancora una volta capace di infiammare la platea (in teatro) e Gigi ha avuto una grande svolta culturale rispetto ai pezzi del passato, oltre che una canzone talmente sanremese che vederlo fuori in anticipo è come uscire ai preliminari di Champions contro il Victoria Plzen. Ma siamo certi che arriverà ancora il momento in cui sentiranno la magica frase: “scaldati che entri”.

PREMIO RINO GATTUSO: SERGIO SYLVESTRE
Sicuramente il modo di cantare e il tipo di canzone presentata al Festival porta Sergione ad aggiudicarsi questo premio. La grinta e il sorriso che diventa classe, quasi inconsapevole della ritualità sanremese, il ragazzo diventa di diritto il Ringhio apprezzato sui campi di mezza Europa, uno che da “scarpone” che diventerà o è diventato giocatore vero.