Gentile, anno da buttare. Che futuro lo attende?

Basket

Stefano Olivari

Gentile durante il match di Eurolega contro l'Olympiakos
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La clamorosa rottura fra l’azzurro e il Panathinaikos, dopo soltanto due mesi, apre diversi scenari italiani per il futuro anche se il presente non potrà in alcun caso essere in serie A. Sullo sfondo una NBA più sognata che davvero vicina

Il Panathinaikos ha salutato Alessandro Gentile dopo due mesi di scarso utilizzo, con l’azzurro che del resto non ha fatto molto per far cambiare idea all’allenatore Xavi Pascual. Fine imprevista (per lo meno con questa tempistica) e improvvisa di un’operazione improvvisata, per la necessità di trovare un capro espiatorio per la disastrosa Eurolega dell’Olimpia Milano. Che con Gentile, però, era un po’ meno disastrosa: nelle prime 9 partite, dall’esordio contro il Maccabi Tel Aviv a quella con il Fenerbahce, l’Armani aveva vinto 4 volte e perso 5 (44% di vittorie), nelle successive 15 le vittorie sono state invece soltanto 3 (20%). Con 10 o 11 vittorie, cioè tenendo il ritmo dell’era Gentile, adesso Milano potrebbe ancora sognare quei playoff che a inizio stagione venivano considerati un obiettivo realistico.

Corpo estraneo - È chiaro però che il caso Gentile non può essere spiegato dai numeri, nemmeno da quelli scadenti di questo periodo in Grecia in cui Gentile, al di là delle cattive percentuali, ha preso poche iniziative ed è sembrato sempre un corpo estraneo in una squadra dove a un nucleo greco molto forte (Calathes, gli ex compagni all’Olimpia Bourousis e Fotsis, più Pappas che con l’arrivo dell’italiano ha perso minutaggio) si affianca un gruppo di americani mangiapalloni. Insomma, una squadra che andrà ai playoff ma che ha i suoi problemi e non può aspettare nessuno. Quelli di Gentile, di problemi, adesso tornano in carico a Milano, che lo ha sotto contratto fino al giugno 2018 ma che non può riutilizzarlo in questa stagione né prestarlo ad un’altra società di A: oltre ad essere proibito dal regolamento, sarebbe un rischio sportivo troppo grosso quello di trovarselo contro. Anche per questo l’ipotesi Reggio Emilia, di cui si parlava prima del trasferimento in Grecia, mai è stata davvero presa in considerazione.

E adesso, quindi? Per questo finale di stagione vale tutto, anche che Gentile si alleni da solo. Il problema è ovviamente l'anno prossimo, per non parlare della Nazionale. I diritti NBA di Gentile sono detenuti dagli Houston Rockets di D’Antoni e Harden, ma se non ci sono state chance nell’estate scorsa perché dovrebbero essercene quest’anno, oltretutto in piena involuzione tecnica? Perché giornalisticamente è comodo mettersi a fare della psicologia da treno, ma la realtà è che il Gentile di 24 anni non è un giocatore migliore di quello di 20, al di là di un tiro da fuori che nella NBA non gli consentirebbe la sopravvivenza nemmeno ai margini delle rotazioni.

Possibili scenari futuri - Uscendo dall’ufficialità, forse nemmeno lo scudetto potrebbe conservare la panchina a Repesa, al quale nessuno chiedeva di vincere l’Eurolega ma nemmeno di collezionare figuracce in giro per l’Europa, con l’attuale ultimo posto in classifica dietro a squadre dal roster sulla carta inferiore (Stella Rossa, Zalgiris, Bamberg, Kazan, mentre su altre si può discutere). Un’uscita di scena dell’allenatore che fra l’altro ha lanciato Gentile e che Gentile stesso (anzi, i Gentile) aveva voluto all’Olimpia, dopo una pace di convenienza reciproca con il presidente Proli potrebbe riaprire le porte di Milano ad Alessandro con un nuovo allenatore (Trinchieri? Anche se Proli quando lo incontrò di persona poi scelse Banchi). Il futuro più realistico è proprio questo, più di una NBA ai margini (come sarebbe l’ipotesi D-League), anche se tutti dovrebbero rinunciare a un po’ del loro orgoglio. È probabile che le parti siano già d’accordo per transare rispetto al contratto della prossima stagione, in questo caso mani libere per tutti e un doveroso esame di coscienza sia per l’Olimpia, che aveva un leader italiano, sia per il giocatore e soprattutto il suo entourage (dall’agente Sbezzi al padre Nando) che lo ha sopravvalutato. Di certo un anno buttato via, senza un vero perché. Ma l’età e il talento per riemergere ci sono.

Intanto Ale Gentile ha salutato il club greco sul proprio profilo Instagram: "È stato un onore giocare per una società così importante come il Panathinaikos. Ringrazio tutti per il supporto e la possibilità che mi avete concesso"