Basket, March Madness 2017 senza sorprese

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Stefano Olivari

Rhode_Island_March_Madness_2017_Getty

Nel primo turno del torneo NCAA 26 vittorie su 32 partite delle squadre con il ranking più alto ed in generale meno emozioni del solito. Fra le poche sorprese c’è la Rhode Island dell’azzurro Akele

Per il momento ci sono poche favole da raccontare, in questo torneo NCAA 2017. In 32 partite 26 volte le favorite hanno vinto e negli altri 6 casi non è che ci siano state imprese da leggenda, per non parlare di un gioco sempre più incentrato sulle (relative) stelle. Colpa anche, come si è visto nel resto della stagione, del limite di tempo per azione abbassato a 30 secondi, come era una volta nel ‘nostro’ mondo, che penalizza gli attacchi organizzati e avvicina sempre di più la pallacanestro di college a quella professionistica. Magari a livello di sorprese saremo smentiti già al secondo turno, ma la considerazione tecnico-tattica rimane. Delle 32 squadre rimaste in pista dopo il completamento del turno iniziale nessuna può essere considerata la classica Cinderella di cui l’America si innamora, al di là del fatto che stiamo comunque parlando di Division I e per trovare una certa immagine stereotipata che abbiamo dei college americani bisogna scendere. Fra le poche sorprese che facciano titolo c’è di sicuro quella di Rhode Island, alla posizione numero 11 del seeding nella sua parte di tabellone, che ha battuto 84-72 la numero 6 Creighton. L’azzurro Nicola Akele va così al secondo turno, anche se il campo l’ha visto poco e di sicuro molto meno che nel resto della stagione: 5 minuti e 2 falli per il prodotto delle giovanili della Reyer Venezia. Per i Rams è la prima vittoria nel torneo dal 1998, merito del career high di Jeff Dowtin (23 punti) e di una buona difesa. Adesso per Rhode Island c’è domenica la numero 3 Oregon. La prima sensazione, dopo questa overdose di partite, è che nel basket di college ci sia qualcosa del passato che vada recuperato.