Dal Tucu al Marsiglia: che fai se manca la maglia?

Calcio
L'Atlético Tucumán con la maglia dell'Argentina e il Marsiglia con quella dell'Auxerre, quando c'è emergenza maglie (Lapresse)
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La storia dell'Atlético di Tucumán, che disputa la partita di Coppa Libertadores con la divisa della nazionale under 20, non è l’unico episodio di partite giocate in “emergenza”. Dal Marsiglia che deve farsi prestare il completino dall’Auxerre, all’Italia under 21 che indossa la casacca del Nissa, ecco alcuni casi davvero curiosi

Dimentichi il completino o quello che hai portato in trasferta non è utilizzabile? La soluzione in qualche modo si trova. Il caso dell’Atlético Tucumán che ha dovuto giocare a Quito con la maglia albiceleste dei connazionali Under 20 (in Ecuador per disputare il Sudamericano di categoria con la selección argentina) ha dell’incredibile, eppure non si tratta della prima volta. 

Il caso del Marsiglia ad Auxerre -  Anche in Francia capita di dover giocare con una maglia “alternativa”, magari proprio quella degli avversari. È il caso del Marsiglia che nella stagione 2007-2008 si presenta in casa dell’Auxerre con una divisa praticamente identica a quella dei padroni di casa. L’arbitro, comprensibilmente, definì inadeguata la casacca bianca degli ospiti e ordinò un cambio. I marsigliesi però si erano recati in trasferta con un solo completino e così fu l’Auxerre a prestare la propria terza maglia di colore marrone. Il direttore di gara lasciò giocare il Marsiglia con i propri pantaloncini e calzettoni rendendo decisamente imbarazzante la mise di Cissè e compagni che oltre allo stile persero anche la partita per 2-0.

 

La divisa non proprio abbinato del Marsiglia durante il match di Auxerre (Getty)

Doppia figuraccia – Siamo negli anni Settanta, la squadra nordirlandese del Glentoran ha in programma il ritorno del primo turno di Coppa Uefa ad Amsterdam contro l’Ajax. Arrivati in Olanda, gli ospiti si accorgono di aver lasciato le divise a Belfast e per loro è ovviamente impossibile tornare a prenderle. Niente paura, ci pensano i lancieri che prestano la loro terza maglia, quella blu. Generosi fuori dal campo, impietosi sul rettangolo verde: gli olandesi demoliscono il Glentoran per 8-0. Da quel giorno i nordirlandesi non indosseranno mai più una casacca senza i propri colori tradizionali. 

Italia Under 21 – È il 1994, a Caltanissetta è in programma la partita tra Italia e Croazia under 21. I croati, giustamente, pensano che i padroni di casa giocheranno con la tradizionale casacca azzurra e portano in trasferta la loro prima maglia: quella bianca. Peccato però che quella volta la Federcalcio mandi la squadra in campo con la seconda divisa, anch’essa bianca. Come si fa? I croati non possono tornare a casa per prendere il completino di riserva e gli azzurri non hanno altro che quello bianco. La soluzione è molto fantasiosa e l’Italia gioca con la maglia del club locale: il Nissa. Piccolo dettaglio, la maglia nissena è rossa e va cancellato il logo del club. La partita dunque si gioca regolarmente e gli azzurri (per quella volta rossi) vincono 2-1 grazie alle reti di Del Piero e Dionigi. 

Milan vs Perugia – Non mancano episodi neppure nella nostra Serie A. Quella tra Milan e Perugia è una partita che sembra maledetta se si parla della scelta dei completini. Nella stagione 1998-1999 si gioca a San Siro e il Perugia porta a Milano pantaloncini e calzettoni bianchi. Anche il Milan, però, ha pantaloncini e calzettoni dello stesso colore, così l’arbitro ordina agli ospiti di indossare quelli neri. Purtroppo però gli umbri non li hanno portati. Anche in questo caso la soluzione trovata è straordinaria: il magazziniere va a comprare 22 pantaloncini neri alle bancarelle di San Siro e il suo Perugia può così scendere regolarmente in campo. Quello del campionato 1998-1999 non era il primo caso simile tra le due squadre. Nel 1979, infatti, fu il Milan a dimenticare le divise in Lombardia presentandosi a Perugia praticamente senza completini. In quell’occasione i rossoneri, allora campioni d’Italia, giocarono con la terza maglia degli umbri, quella blu, gentilmente offerta dai padroni di casa che disputarono la partita con la tradizionale casacca rossa.