L'Arsenal agguanta il 2° posto, tonfo Leicester

Premier League
Arsenal secondo, Sanchez decisivo contro il Burnley (Getty)

Bisogna aspettare fino al 98', ma al fischio finale del match della 22esima giornata di Premier contro il Burnley l'Arsenal grazie al 2-1 su rigore di Alexis Sanchez sale a 5 punti dal Chelsea. Pesante sconfitta della squadra di Ranieri sul campo del Southampton, che si impone 3-0

Un'occasione così non poteva perderla, l'Arsenal: nel match della 22esima giornata di Premier League la squadra di Wenger era chiamata ad approfittare della frenata del Tottenham (2-2 a Manchester contro il City) e del crollo del Liverpool (sconfitto in casa 3-2 dallo Swansea) prendendosi il secondo posto in solitario alle spalle del Chelsea. Detto fatto: all'Emirates Stadium i Gunners svolgono il loro compito dopo un finale da brividi contro il Burnley, che in classifica si trova molte posizioni più sotto (al 12esimo posto) ma che come l'Arsenal sta vivendo un buon momento in campionato: tre vittorie nelle ultime quattro partite prima di scendere in campo a Londra.

Subito Mustafi - Osservato speciale Alexis Sanchez, che con 14 gol affianca Diego Costa e Zlatan Ibrahimovic in cima alla classifica capocannonieri della Premier League. Il cileno nel primo tempo insieme a Ozil crea come da pronostico le azioni più pericolose dell'Arsenal, ma il Burnley pur in sofferenza riesce sempre a salvarsi. A spezzare l’equilibrio del match ci pensa l'ex difensore della Sampdoria Shkodran Mustafi, che al 13' della ripresa anticipa di testa i difensori del Burnley siglando il meritato 1-0 per i padroni di casa.

Fino all'ultimo respiro - L'Arsenal sembra riuscire a controllare il match, gestisce il vantaggio e pur con un uomo in meno (espulso al 65' Xhaka per un brutto quanto inutile fallo su Defour), nell'arco di 2' sfiora il raddoppio a 3' dalla fine. Quando ormai la vittoria e il secondo posto sembrano essere al sicuro, però, arriva la reazione del Burnley. Al 93' Coquelin atterra in area Burnes, è rigore: dal dischetto Gray firma l'1-1. La partita si infiamma, Wenger viene allontanato tra le polemiche, Mustafi prende il giallo per proteste, ma non è ancora finita. Passano altri 4' e viene assegnato un altro rigore, questa volta sul fronte opposto per l'intervento di Mee su Koscielny. Nessun dubbio: dal dischetto va Sanchez. E non sbaglia. L'Emirates esplode, i tifosi dell'Arsenal possono finalmente godersi tre punti d'oro e sognare la rincorsa sul Chelsea di Conte.

Il Leicester crolla - Quant’è dura la vita dei campioni d’Inghilterra. Deve averlo capito bene Ranieri, tornato sconfitto assieme al suo Leicester anche dalla trasferta di Southampton. Un avversario che nella passata stagione i suoi ragazzi avrebbero piegato con un po' di sofferenza ma molta determinazione, al quale invece quest'anno si sono dovuti arrendere dopo una partita senza molta storia. I Saints hanno controllato ritmi e giocate sin dai primissimi minuti, lasciando poco spazio alle ripartenze dei ragazzi di Ranieri, sempre privo della fantasia di Mahrez e della velocità di Slimani, impegnati in Coppa d’Africa. Vardy e Okazaki in avanti si danno da fare ma sono serviti male e non si rendono praticamente mai pericolosi, mentre il Southampton gioca e colpisce. Il vantaggio arriva al 26 grazie a un destro dal limite dell’area di Warde-Prowse sul quale Schmeichel non riesce a intervenire. Il Leicester non reagisce, passano appena 13 minuti e i padroni di casa trovano il 2-0 con il gol di Jay Rodriguez sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nella ripresa il copione della gara non cambia: Leicester in affanno, Southampton che controlla e colpisce (62% a 38% il possesso di palla e 16-9 le conclusioni a favore dei giocatori di Puel). Il 3-0 dunque è quasi una naturale conseguenza dell’andamento della gara e si materializza a 4 minuti dalla fine, quando Morgan concede un rigore evitabile che il serbo Tadic segna con freddezza.

Numeri che preoccupano - Con questa sconfitta, l’11esima in 22 giornate di Premier, il Leicester resta a più 5 sul Crystal Palace, terzultimo in classifica, conservando un margine che non può essere considerato di sicurezza. A preoccupare poi è soprattutto il dato della tenuta difensiva: il Leicester infatti ha già incassato 37 gol, uno in più rispetto a quelli subiti in tutta la precedente stagione. Quella che li ha proiettati nella storia.  Ma che ha anche fatto capire loro quanto sia difficile restarci.