Conte, incubo Wenger? Ma adesso è un altro Chelsea
Premier LeagueI blues e l'Arsenal tornano ad affrontarsi in Premier League dopo lo schiacciante 3-0 in favore dei gunners nel match di andata. Incassata la batosta, l’ex ct della nazionale ha saputo trasformare la sua squadra portandola in testa al campionato
Imparare dalle sconfitte. Lo dicono tutti, lo fanno in pochi. Nessuno, però, ci riesce meglio di Antonio Conte, specie se quel ko è particolarmente pesante nel punteggio e, per di più, se arriva al termine di una partita molto sentita. Così, dopo il 3-0 del Fly Emirates Stadium, l’allenatore pugliese decide di cambiare tutto, o meglio, di ripartire dal suo credo calcistico, dal suo modulo e dai suoi uomini senza guardare i nomi o gli ingaggi. Risultato? Nelle 17 partite successive arrivano 15 vittorie, una sconfitta e un pareggio che valgono il primo posto in classifica e un vantaggio di nove punti proprio su Arsenal e Tottenham, prime inseguitrici del Chelsea.
Dal 4-5-1 al 3-4-3 - I gol di Sánchez, Walcott e Ozil subiti in appena 40 minuti, il dominio totale dei ragazzi allenati da Wenger e la seconda sconfitta consecutiva dopo quella che il Chelsea aveva rimediato qualche giorno prima in casa contro il Liverpool fanno crollare le certezze di Conte. Per ritrovarle, la soluzione adottata è stata anche quella più logica: tornare al passato. Un passato fatto di scudetti con la Juve e partite memorabili con la nazionale, un passato che si chiama difesa a tre. A partire dal match contro l’Hull City, il primo dopo la sconfitta del Fly Emirates Stadium, il Chelsea schiera una difesa composta da Azpilicueta, David Luiz e Cahill. Un modulo che dà subito soddisfazioni. A farne le spese sono Ivanovic, Fábregas e Willian. Il serbo, miglior difensore del Chelsea nella scorsa stagione, è stato ceduto a gennaio; allo spagnolo, che Conte utilizza spesso a partita in corso per sfruttare la sua abilità di palleggio, vengono preferiti i più dinamici Kante e Matic, mentre sulle fasce la svolta è rappresentata da Marcos Alonso e Victor Moses, infaticabili tornanti abili sia in fase offensiva sia in quella difensiva.
Costa, Hazard, Pedro – Con il 3-4-3 il Chelsea è una macchina perfetta. Sono 39 i gol fatti e appena 8 quelli subiti dopo lo scivolone contro l’Arsenal. Le vittorie per 4-0 contro il Manchester United di Mourinho e per 3-1 all’Etihad contro il City di Guardiola sono state una dimostrazione di forza e superiorità tattica. La solidità difensiva rappresenta soltanto la base di una squadra che trova nel tridente d’attacco la sua massima espressione di classe e praticità. Diego Costa è il terminale offensivo perfetto per Conte: cattiveria agonistica, fiuto del gol, generosità. Il brasiliano naturalizzato spagnolo è l’attuale capocannoniere della Premier League (insieme ad Alexis Sánchez) e lo stesso Klopp, allenatore del Liverpool, ha ammesso che Costa è un calciatore non certo simpatico ma che lo vorrebbero tutti. Così come tutti vorrebbero Eden Hazard, il fuoriclasse belga autore di nove reti e numerosi assist, è un altro giocatore rispetto a quello spento e svogliato visto con Mourinho nella passata stagione. Infine, Pedrito Rodríguez, forse la vera sorpresa stagionale, ammesso che si possa definire sorpresa uno che ha vinto tutto, da protagonista, con la maglia del Barcellona e con la nazionale spagnola. Il canario è ormai un titolarissimo per Conte che non ha esitato a far accomodare in panchina Willian, votato dai tifosi blues come miglior giocatore del campionato scorso.
Il precedente con la Juve – Una sconfitta pesante che cambia la stagione e che poi regala il titolo? A Conte è già successo. I tifosi del Chelsea e lo stesso allenatore italiano faranno tutti gli scongiuri del mondo, ma Arsenal-Chelsea dell’andata ha cambiato la mentalità e ha dato quella stessa rabbia che la Juventus ha mostrato dopo la sconfitta (e le conseguenti critiche) di Firenze nel famoso 4-2 targato Pepito Rossi. Era la stagione 2012-2013 e al termine del match al Franchi i bianconeri erano secondi a cinque punti dalla Roma. Dalla giornata successiva, però, Tévez e compagni vincono 12 partite consecutive e finiranno la stagione al primo posto con 102 punti, 17 in più rispetto ai giallorossi. Un campionato da record che adesso Conte vuole replicare sulla panchina del club londinese. Un pezzo di Premier può già cucirlo sulla maglia in caso di vittoria contro l’Arsenal, perché – come ha detto anche Guardiola, cercando forse di gufare un po’ – il titolo può solo perderlo il Chelsea. Conte tocca ferro e – anche se non lo ammetterà mai – oltre ai tre punti, vuole anche la rivincita su Wenger.