Napoli, avvocato prova a rubare cimeli maradoniani

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Sventato un tentativo di furto da 150mila euro: oggetto della "contesa" le scarpette e la maglia utilizzate dal Pibe de Oro in Argentina-Inghilterra a Messico '86, passata alla storia per la "mano de Dios" e per il gol in slalom

Ha tentato di rubare due cimeli appartenuti a Diego Armando Maradona, e ora in possesso di un collezionista, durante la cena tenuta lo scorso lunedì 16 gennaio, in un hotel sul lungomare di Napoli, al termine dello spettacolo al Teatro San Carlo "Tre volte 10" che ha visto protagonista proprio Maradona. Protagonista della vicenda un libero professionista, denunciato in stato di libertà dagli agenti del Commissariato di Polizia "San Ferdinando".

Un colpo da 150mila euro -
L'uomo ha tentato di rubare le scarpette e la maglia utilizzate da Maradona nella partita dei Mondiali di Messico '86 Argentina-Inghilterra, passata alla storia per i due gol del "Pibe": il primo quello della "mano de Dios", il secondo lo slalom tra i difensori inglesi eletto più volte gol più bello nella storia dei Mondiali di calcio. I due cimeli sono valutati sul mercato dei collezionisti circa 150mila euro.

Giustizia è fatta - Il furto è stato immediatamente denunciato già durante la cena; le indagini della Polizia di Stato hanno consentito di identificare il responsabile e di recuperare, all'indomani del furto, le scarpette e la maglia numero 10, restituite al legittimo proprietario.

La ricostruzione del caso - E' lunedì sera e A.B., avvocato della provincia di Napoli, e A. L., imprenditore campano, sono seduti a cena all'hotel Vesuvio. La serata è di gala, vi partecipano una sessantina di persone, tra cui il Pibe de oro, Alessandro Siani, che ha firmato lo spettacolo al teatro di San Carlo con lui protagonista appena concluso, vecchie glorie della squadra azzurra come Renica, e persone nel mondo dello spettacolo. E anche i due contendenti. A.L. fortunato possessore della maglietta, l'ha portata insieme a un paio di scarpette del campione argentino perché Diego firmasse i cimeli. Poi li mette nel borsone con cui li ha portati, che lascia un attimo sul tavolo. A.B., come spiegherà dopo alla polizia, per Maradona ha "una malattia" e non ci mette molto a prendere la borsa e a nasconderla nelle cucine dell'albergo, locali dai quali poi recupererà la refurtiva per metterla nella sua auto, dove l'hanno trovata. Quello che non sa è che ci sono le telecamere del sistema di videosorveglianza, che A.L. farà una denuncia immediata che sarà seguita dagli agenti del commissariato di polizia San Ferdinando che in poche ore risaliranno al ladro. Recuperata così la maglietta, valore di mercato 150mila euro, e denunciato l'avvocato.