Atalanta, ultrà arrestati per spaccio di droga

Serie A

26 persone nel bergamasco arrestate per traffico e spaccio di droga, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Ci sono ultrà dell’Atalanta

Nella provincia di Bergamo una vasta operazione della polizia, che ha eseguito una serie di misure cautelari "nei confronti di numerosi soggetti italiani e stranieri ritenuti responsabili, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Le indagini, avviate nel settembre 2015 e condotte dai poliziotti della squadra mobile bergamasca e dello Sco, hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari a carico di un gruppo di italiani, nonché di un cittadino albanese e di uno serbo, in prevalenza ultras dell'Atalanta, dediti alla cessione di ingenti quantitativi di droga, anche tra i tifosi della stessa tifoseria".

Dalle indagini, inoltre, è emerso che "gli ultras atalantini, prima di assistere alla partita, acquistavano e assumevano sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, nei pressi dello stadio o addirittura al suo interno, incappucciandosi per poi compiere azioni violente. Circostanza che, peraltro, è stata accertata anche prima dei tafferugli avvenuti nel gennaio 2016 nel centro di Bergamo dopo la partita contro l'Inter, che ha portato a contestare anche il reato di resistenza a pubblico ufficiale, riconducibile a condotte violente, al termine dell'incontro di calcio".

Sono 26 i soggetti sottoposti a misure cautelari (11 custodie cautelari in carcere, 7 arresti domiciliari, 3 obblighi di dimora e 5 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria), ritenuti responsabili a vario titolo di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L'operazione 'Mai una gioia' prende il nome dallo slang e dal linguaggio in codice tipico usato dagli arrestati, i quali erano soliti ripetere come un mantra la frase 'mai una gioia', riportata anche in uno striscione in curva".