Lazio, Inzaghi: "Champions? Tutto può succedere"

Serie A
Simone Inzaghi abbraccia Immobile dopo la qualificazione in finale di Coppa Italia (getty)
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L'allenatore biancoceleste si racconta al Corriere dello Sport: "Contro la Roma non doveva esserci partita, e invece...". Domenica il Napoli: "Ce la possiamo giocare, nonostante la differenza di budget". Sull'estate che lo ha portato alla Lazio: "Dopo il caso-Bielsa potevo dire di no, ma non lo feci. Qui ora mi sento realizzato. Il giocatore che vorrei? Hamsik"

Finale di Coppa Italia centrata (e Roma eliminata), ora la Lazio prova a sognare in grande in campionato. L’obiettivo è la Champions League, distante quattro punti. Domenica una sfida già decisiva, quella contro il Napoli terzo: "Avere sessanta punti in campionato è qualcosa di straordinario, ma non siamo appagati”, ha raccontato Simone Inzaghi al Corriere dello Sport. “Dobbiamo cercare di ottenere il massimo. Battere il Napoli? Confrontando i budget non ci dovrebbe essere partita. Però abbiamo dimostrato che possiamo giocarcela contro tutti. In questo campionato basta una partita vinta o persa e tutto si può riaprire”. Sul doppio derby di Coppa: “Eravamo coscienti della difficoltà, perché sulla carta non potevamo competere con la Roma in un doppio confronto. Però sapevo che, facendo la nostra partita gagliarda, aggressiva, avremmo avuto grosse chance. È arrivato un risultato straordinario: abbiamo eliminato Inter e Roma e abbiamo dimostrato che con la determinazione e l’umiltà si possono fare grandi cose”.

"Lazio: potevo dire di no"

L’inizio dell’avventura di Inzaghi la scorsa estate, quando il caso-Bielsa aveva scosso tutto l’ambiente biancoceleste: “Dopo Bielsa potevo dire di no, ma non lo feci. Come era giusto, mi hanno richiamato. Probabilmente qualcun altro avrebbe storto il naso, si sarebbe risentito, avrebbe detto no. Sapevo che la mia leadership l’avrei potuta riconquistare con la gente a suon di risultati. E sapevo che con i miei giocatori, nonostante fossi una scelta, tra virgolette, di ripiego, la personalità non l’avrei mai persa”, ha continuato Simone Inzaghi. Che sul futuro ha detto: “Alla Lazio mi sento realizzato: alleno la squadra che tifo. Biglia è il giocatore più forte, mentre Murgia avrà un grandissimo futuro. Immobile è veramente forte, lo capii in ritiro. La Roma? Sulla carta non ci sarebbe dovuta essere partita… Dopo la Roma, sfidiamo il Napoli, un’altra con super budget ma il derby ha dimostrato che nessun risultato è impossibile”.

Sguardo al passato

Inzaghi ha ripercorso i momenti chiave della sua carriera: “Milan, Atalanta e Inter volevano me e Filippo, ma alla fine dicemmo sì al Piacenza. Materazzi mi fece giocare titolare in un match contro la Lazio. Finì 1-1 e io segnai il pareggio allo scadere. Poi nel ’99 andare a giocare proprio alla Lazio e vincemmo subito Supercoppa Europea, Coppa Italia e campionato”. Un pensiero sulla sua Lazio: “Era fortissima, completa, con tantissimi campioni. E in Coppa, senza quella malaugurata partita di Valencia, dove perdemmo all’andata 5 a 2, secondo me avremmo potuto andare oltre i quarti di finale”. Infine, una battuta sul giocatore che vorrebbe nella sua rosa: “A me personalmente piace tanto Hamsik del Napoli. E’ un giocatore completo, forse, in questo, il migliore che ci sia in Italia".