Sarri protesta: "O è sfortuna o Damato è scarso"

Serie A
Maurizio Sarri, allenatore del Napoli (fonte Getty)

L'allenatore azzurro dopo il pareggio con il Sassuolo: "Il rigore su Mertens era netto. O con Damato siamo sfortunati oppure è scarso e va fermato. Eravamo in controllo della partita ma abbiamo fatto i soliti errori. La corsa Champions si complica ma abbiamo l'obbligo di provarci"

Il Napoli pareggia a Sassuolo, non riesce a centrare l’ennesima vittoria in trasferta e frena nella rincorsa al secondo posto. Non bastano i gol di Mertens e Milik, la squadra di Di Francesco spaventa gli azzurri con le reti di Berardi e Mazzitelli. Poi, per il resto, anche tanta sfortuna per il Napoli in occasione dei legni colpiti da Mertens e Insigne. Ed un giallo finale, con il rigore richiesto a gran voce da Dries Mertens per un presunto fallo di Paolo Cannavaro. Maurizio Sarri, però, recrimina per un penalty non concesso nel primo tempo, per fallo di Dell’Orco sullo stesso attaccante belga: "Dalla panchina era sembrato talmente netto che è sembrato incredibile che l’arbitro non l’abbia fischiato. Con Damato siamo sfortunati, anche a Genova non ci diede un rigore clamoroso. O siamo sfortunati noi, o lui è scarso e va fermato".

"Sempre i soliti errori"

Pareggio amaro, quindi, per Maurizio Sarri: "Nonostante una buona partita, però, ci abbiamo messo dentro gli errori che spesso ci hanno condizionati in questa stagione – ha commentato l’allenatore azzurro - Facciamo una grande partita, poi facciamo errori che rimettono in partita avversari che sembrano in grande difficoltà. Purtroppo questo è l’aspetto negativo della nostra squadra. Nel girone di ritorno abbiamo fatto 46 punti, con una proiezione straordinaria di 92. Ma, purtroppo, abbiamo quest’aspetto che ci limita. Per il resto la squadra ha fatto una grande prestazione e siamo stati anche sfortunati in occasione dei due legni. Ma questi sono episodi, poi abbiamo questo grande limite ed il nostro più grande margine di miglioramento".

 

"Secondo posto? Discorso che si complica ma non è finita"

Il Napoli, quindi, rischia di perdere terreno dalla Roma, impegnata a Pescara domani sera: "E’ chiaro che a questo punto possiamo andare a 4 punti dalla Roma, quindi ci complica un po’ il discorso. Non ci chiude la porta definitivamente, abbiamo l’obbligo di continuare a crederci e di lottare fino alla fine. Stiamo parlando di una squadra che, ripeto, in un girone ha fatto 46 punti. Siamo venuti qui su un campo difficile e la squadra ha comandato la partita con grande continuità, poi ci sono stati errori e sfortuna. Questa partita non ci preoccupa, se non per il fatto che a cinque partite dalla fine diventa sempre più difficile superare la Roma". 

Di positivo c’è anche il ritorno al gol di Arkadiusz Milik: "Sono contento per Arek, dopo mesi di sacrifici meritava di segnare questo gol – prosegue Sarri - La squadra, dal punto di vista caratteriale, ha dato tutto. Se poi perdevamo anche, con 22 tiri a 6 per noi, mi sembrava troppo. A volte succede anche questo. Mi dispiace, però, perché la sensazione è che la partita l’avremmo potuta vincere facilmente, anche nel recupero abbiamo avuto tante possibilità per segnare. Ripartendo da questo, siamo fiduciosi". 

Milik: "Contento per il gol, deluso per il risultato"

E per l'attaccante polacco è stata una giornata speciale, quella del ritorno al gol dopo sette mesi: "Sono molto felice per questo - ha poi dichiarato Arkadiusz Milik - Gioco in una squadra giovane e forte, finalmente sono ritorno al gol. Però sono deluso per il risultato, abbiamo perso due punti importanti e la Roma ora ha una buona opportunità per allungare. Non è facile ma la corsa al secondo posto non è finita, dobbiamo pensare a vincere la prossima gara. Abbiamo tutte le qualità per farlo. Anche oggi abbiamo dimostrato la nostra forza ma è mancata concentrazione e siamo sfati sfortunati. Personalmente mi sento bene, meglio rispetto a due mesi fa. Voglio giocare di più ma dipende da Sarri, mi accontento e sono a disposizione. Con me o con Mertens il Napolio gioca sempre allo stesso modo, non bisogna cambiare. Siamo forti e la cosa importante è vincere".