Atalanta, anche Dramé torna in gruppo

Serie A
Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta (Getty)
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Dopo aver recuperato Zukanovic, l'allenatore nerazzurro ha visto un’altra pedina ritornare a lavorare con i compagni per questo finale di stagione. Domenica arriva l’Empoli, domani allenamento a porte chiuse. Migliaccio: "Il nostro segreto? Gasperini"

L’appuntamento con l‘Empoli - il penultimo di questa Serie A - è sempre più vicino, l’Atalanta di Gian Piero Gasperini continua così la sua preparazione in vista dell’impegno contro la formazione toscana, alla ricerca di punti per conquistare la salvezza. La gara è in programma domenica alle ore 15 e i bergamaschi, dopo aver centrato l’obiettivo Europa, vogliono continuare a correre. Nel pomeriggio l’allenatore Gian Piero Gasperini e il suo staff tecnico hanno diretto una seduta d'allenamento sul campo principale del Centro Bortolotti di Zingonia e buone notizie sono arrivate anche quest’oggi dall’infermeria. Ieri il ritorno al lavoro con il gruppo di Zukanovic, oggi quello di Dramé, tornato ad allenarsi con i compagni numerose settimane dopo il suo stop. A parte invece si a Berisha che Konko, i due giocatori hanno svolto i rispettivi programmi di lavoro personalizzati. Per la giornata di domani, sempre a Zingonia, è in programma un allenamento a porte chiuse.

Alla fine di questa storica stagione l’Atalanta perderà uno dei suoi uomini più rappresentativi; per Giulio Migliaccio, infatti, si avvicina il momento dei saluti e lo stesso calciatore ha parlato così dell’argomento: "Cosa farò dopo? Inizialmente imparò dal direttore tecnico Sartori perché aspiro a fare il direttore sportivo e a settembre inizierò il corso", ammette il giocatore da sei anni a Bergamo, prima di parlare anche dei suoi compagni di squadra protagonisti della cavalcata all’Europa League: "Il trascinatore, finalizzatore e valorizzatore massimo degli sforzi di tutti è il Papu Gomez, ma le colonne portanti sono Masiello, Freuler e Kurtic. Poi anche chi ha giocato meno ha avuto l'intelligenza di aspettare e di essere decisivo, come D’Alessandro ad esempio".

Ma il vero e proprio segreto dell’Atalanta è in panchina: "Il vero colpo di quest'anno è stato Gian Piero Gasperini - aggiunge Migliaccio - rimpiango il fatto di averlo incontrato solo a fine carriera. Ha un'etica del lavoro straordinaria, è sempre stato sincero con me e ho capito quale sarebbe stato il mio ruolo, anche se sapevo che non avrei giocato molto. Ma sono consapevole che le partite si vincono anche nello spogliatoio e comunque lascio il calcio giocato con l'Atalanta in Europa: mi ero qualificato anche ai tempi di Palermo e Fiorentina, ma qui è qualcosa di speciale perché la gente l'aspettava da decenni".