Bologna, Donadoni: "Non dobbiamo ripetere i soliti errori"

Serie A
Roberto Donadoni, allenatore del Bologna (getty)

I rossoblu a San Siro alla ricerca della prima vittoria stagionale contro una delle prime otto della classifica: "Il Milan avrà delle motivazioni, noi le nostre dobbiamo ricercarle per il nostro cammino di crescita". Sul cambio societario dei rossoneri: "Nel calcio di oggi è importante essere reattivi a certe situazioni"

Mai una vittoria contro le prime otto della classifica: il Bologna, nella penultima di A contro il Milan, vuole provare a invertire la sua tendenza. “La partita d’andata (persa in 9 contro 11 allo scadere, ndr) fa storia a sé. Non meritavamo di perdere, ma non siamo stati bravi ed intelligenti per vincere”, ha detto Roberto Donadoni, che per l’ennesima volta in carriera incontra da allenatore la squadra in cui è cresciuto era giocatore: “Il Milan avrà delle motivazioni, noi le nostre dobbiamo ricercarle per il nostro cammino di crescita. E’ la penultima occasione di andare in un grande stadio e fare una buona prestazione. È pacifico che loro vogliano difendere il sesto posto in classifica, sappiamo che ci sarà da soffrire, ma dovremo battere i momenti di difficoltà”.

"Milan cinese? Determinati sentimenti sono processi difficili da metabolizzare"

Sempre parlando della gara, Donadoni è convinto che i suoi non debbano sbagliare l’approccio, come successo troppo spesso durante la stagione: “La prestazione e l’impatto sulla gara deve essere quello giusto. Se facciamo quello che sappiamo fare per loro non sarà una passeggiata di salute”. Anche con l’Empoli i rossoblu sono caduti nei soliti errori: “Sarebbe grave rifarlo a poco tempo di distanza, dal primo minuto dobbiamo avere le idee ben chiare e precise. Se allenti un po’ , è nrormale che con le qualità che ha il Milan sarai punito. Non dobbiamo commettere questo errore”. Del Milan attuale, Donadoni dice: “E’ chiaro che per tutto quello che il Milan ha costruito dal 1986 in poi, negli occhi di ognuno di noi c’è quel tipo di target. La situazione è questa, è una fase di cambiamento, cambiare la proprietà è un passaggio radicale. Per chi è legato a determinati sentimenti sono processi difficili da metabolizzare. Nel calcio di oggi è importante essere reattivi a certe situazioni che si vengono a creare”.