Caso Alvarez, il TAS: il Southampton pagherà all'Inter 10,5 milioni

Serie A
Ricky Alvarez con la maglia della Sampdoria (Getty)
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Nel contenzioso tra il club inglese e i nerazzurri, il TAS di Losanna ha condannato il Sunderland a versare i 10,5 milioni dovuti all'Inter come indennizzo per il prestito con diritto di riscatto (non ottemperato al termine della stagione 2014-2015) del fantasista argentino

Dopo due anni di sentenze e ricorsi l'Inter vince la battaglia legale nella quale era, ormai da tempo, coinvolta contro il Sunderland a causa del mancato versamento del riscatto di Ricky Alvarez da parte del club inglese. La risoluzione del caso rappresenta una nota estremamente positiva per la dirigenza cinese che aveva già inserito tale somma nel bilancio.

Il caso

Il contenzioso risale precisamente al 2015. Nell'estate del 2014, infatti, l'accordo stretto tra Sundreland e Inter per il trasferimento di Ricky Alvarez da Milano a Londra prevedeva un prestito con obbligo di riscatto fissato a 10,5 milioni di euro che sarebbero stati versati in caso di salvezza. L'anno successivo, nonostante l'obiettivo raggiunto in Premier league, la cifra non era poi stata versata, scatenando l'ira della società nerazzurra. 

 

Il caso

Il contenzioso risale precisamente al 2015. Nell'estate del 2014, infatti, l'accordo stretto tra Sundreland e Inter per il trasferimento di Ricky Alvarez da Milano a Londra prevedeva un prestito con obbligo di riscatto fissato a 10,5 milioni di euro che sarebbero stati versati in caso di salvezza. L'anno successivo, nonostante l'obiettivo raggiunto in Premier league, la cifra non era poi stata versata, scatenando l'ira della società nerazzurra. 

 

Il caso

Il contenzioso risale al 2015. Nell' estate del 2014, infatti, l'accordo preso tra Sunderland ed Inter per il trasferimento dell'argentino in Inghilterra, prevedeva una formula di prestito con obbligo di riscatto fissato a 10,5 milioni da versare solo in caso di salvezza. L'anno successivo, nonostante l'obiettivo raggiunto in Premier League, il club inglese non aveva provveduto al pagamento del prezzo del riscatto fissato, scatenando l'ira della dirigenza nerazzurra.