Juventus-Fiorentina 1-0, decide un gol di Manduzkic. IL GOL

Serie A

Claudio Barbieri

I bianconeri vincono il big match della 5^ giornata e restano in testa alla classifica a punteggio pieno insieme al Napoli. Decisiva una rete del croato nella ripresa, ottima partita di Cuadrado e Bentancur. I viola si fermano dopo due successi consecutivi

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JUVENTUS-FIORENTINA 1-0

52' Mandzukic

Tabellino
Juventus (4-2-3-1)
: Szczesny; Sturaro (91' Lichtsteiner), Rugani, Barzagli, Asamoah; Bentancur, Matuidi; Cuadrado (81' Bernardeschi), Dybala (74' Pjanic), Mandzukic, Higuain.
Fiorentina (4-2-3-1): Sportiello; Laurini (51' Bruno Gaspar), Astori, Pezzella, Biraghi; Badelj, Veretout; Benassi (61' Gil Dias), Chiesa, Thereau (69' Carlos Sanchez), Simeone.
Ammoniti: Barzagli, Laurini, Astori
Espulso: Badelj (doppia ammonizione)

Juve e Napoli, Napoli e Juve. La sfida scudetto è già cominciata e non solo perché quelle di Allegri e Sarri sono rimaste le ultime due squadre a punteggio pieno dopo cinque giornate. Nel primo turno infrasettimanale del campionato, si è giocata una partita a distanza sull’asse Torino-Roma. Al gol della Lazio, l’Allianz Stadium ha esultato, come si fa solo con i rivali da temere, per poi brontolare al poker calato nella ripresa da Insigne e compagni all’Olimpico. La Juventus ha fatto il suo dovere contro la Fiorentina, in una gara sempre molto sentita per la rivalità sugli spalti, vincendo grazie a un secondo tempo di ottimo spessore, trascinata più da Cuadrado che da Dybala e più da Mandzukic che da Higuain. Le altre note positive per Allegri sono la conferma di Matuidi, ottimo nelle due fasi a centrocampo e soprattutto la personalità e la tecnica di Bentancur, lanciato dal 1’ e capace di grandi giocate. Il classe 1997 ha tutti i numeri per prendere le chiavi della mediana e non lasciarle più per molto tempo. 

Primo tempo

La prima fase del match è di studio, con tanti contatti e grande intensità fisica. Pioli attacca alto i possessori di palla bianconeri, con Bentancur che dimostra di avere piedi e personalità anche per la Serie A. Dybala accarezza il palo su punizione dal limite all’8’, mentre i difensori viola non accarezzano le caviglie del numero 10, ovviamente osservato speciale da Pezzella e compagni. I primi tre palloni di Higuain non promettono nulla di buono, con altrettanti errori dell’argentino e qualche conseguente mugugno dell’Allianz Stadium. L’atteggiamento coraggioso della Viola paga nel primo quarto di gioco, quando tiene i campioni d’Italia a zero conclusioni in porta, con Chiesa che placa le fughe sulla sinistra di Asamoah e con Mandzukic fuori dal fulcro del gioco. Una palla persa banalmente da Rugani fa trattenere il respiro allo Stadium, ma la punizione dal limite che provoca la prima ammonizione del match (Barzagli al 24’) da parte dello specialista Veretout finisce in curva. La sfida si gioca prevalentemente a centrocampo, come dimostrano i dati al 20’, con oltre la metà dei palloni (54%) che rimpallano fra le due tre quarti. Alla mezz’ora, la Juve alza ritmo e baricentro, grazie soprattutto ai dribbling di un ispirato Cuadrado, ma non riesce a dare continuità alla propria spinta offensiva. Il pubblico dello Stadium si scalda solo per il gol all’Olimpico della Lazio contro il Napoli, proprio mentre Chiesa ricorre alle cure del medico dopo aver accusato un problema allo stomaco, prontamente rientrato dopo una breve sosta ai box. La squadra di Pioli brucia ogni metro lasciato dalla difesa di casa per lanciarsi in contropiede, ma è proprio il figlio di Enrico al 37’ a non sfruttare al meglio una bella azione personale di Simeone. Allegri alza la voce dalla panchina, predicando velocità nella manovra, ma la Juve senza un Dybala annullato dalla difesa viola (spesso triplicato da Astori e compagni), diventa troppo prevedibile. Negli ultimi 3’ del primo tempo, i bianconeri hanno un paio di guizzi con Higuain (tiro deviato in angolo da un difensore) e Cuadrado (cross pericoloso intercettato da Sportiello), ma la gara non si sblocca e le due squadre vanno negli spogliatoi sullo 0-0, risultato che rispecchia pienamente l’equilibrio visto sul terreno di gioco. 

Secondo tempo

La Fiorentina riparte con il piglio giusto e al 48’ è Barzagli a salvare la difesa juventina da una situazione difficile, sbrogliando sul Cholito lanciato a rete da Thereau. La forza della Juve sta nel non mollare mai: Cuadrado, uno dei più attivi nel primo tempo, trova spazio sulla destra e crossa al centro alla ricerca di Higuain. Il Pipita non arriva sul pallone, ma è perfetto l'inserimento di Mandzukic, che in tuffo di testa non sbaglia. Per il croato si tratta della terza rete in cinque partite ai toscani, che si confermano il suo bersaglio preferito. Al quarto d’ora si innesca anche Dybala, che fa volare ancora una volta uno scatenato Cuadrado, sul cui cross, questa volta, non arriva nessuno. La risposta della Fiorentina arriva al 62’, quando Chiesa ci prova dal vertice sinistro dell’area a incrociare, trovando però un attento Szczesny sulla sua strada e poco dopo con Thereau, che sfiora il palo con un tiro insidioso. Dopo essere stata bloccata nel primo tempo, la gara diventa spettacolare: Badelj atterra Matuidi al 66’, l’arbitro Doveri indica il dischetto ma dopo la consultazione con il VAR, decide di assegnare una punizione ai bianconeri. I viola però pagano caro il fallo, con il centrocampista che lascia il campo espulso per doppia ammonizione. Pioli rinforza il centrocampo con Carlos Sanchez, ma è un altro nuovo entrato come Bruno Gaspar a salvare il risultato per la Fiorentina, respingendo quasi sulla linea un tiro a botta sicura di Mandzukic. Sportiello tiene in vita i suoi con un mezzo miracolo su uno scatenato Cuadrado al 71’ e sul croato al 76’, con Allegri che richiama in panchina un Dybala salutato dall’ovazione dello Stadium a un quarto d’ora dalla fine per fare spazio al calcio ragionato di Pjanic. Uno dei momenti più attesi arriva all’81’, quando Bernardeschi entra un campo contro la sua ex squadra prendendo il posto del migliore in campo per distacco, quel Cuadrado spina nel fianco della Viola per tutta la ripresa. C’è ancora tempo per una parata di Sportiello su Pjanic, un eurogol cercato dal bosniaco e poco altro: la Juve ha già la testa al derby di sabato, c’è una sfida a distanza con il Napoli da portare avanti…