Serie A, le migliori giocate della 25^ giornata

Serie A

Marco D'Ottavi

Il colpo di testa di Andrè Silva, il sombrero no-look di Alex Sandro e altre perle dall'ultima giornata di campionato, perché non si vive di soli gol

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È stata una giornata di campionato piena di gol molto belli e molto diversi tra loro. Avremmo potuto premiare la geometria euclidea del gol di Allan, la forza bruta di quello di Inglese o l’acrobatico colpo di testa di Pavoletti. La potenza del tiro di Under o la precisione di Pulgar e Giaccherini. Per non far torto a nessuno, abbiamo deciso di affidarci al significato più intrinseco del termine “giocate” e premiare quelle che non hanno coinciso con un gol, perché non di soli gol vive una partita di calcio.

Dopo un’ottima stagione in B col Benevento, la crescita di Alessio Cragno era uno dei temi più interessanti della stagione del Cagliari. Un periodo complicato a causa di un infortunio aveva anche convinto Lopez a preferirgli Rafael, ma il portiere non si è perso d’animo e appena avuta la sua occasione si è riguadagnato il posto con una serie di grandi parate.

Cragno è un portiere moderno, forte coi piedi e a suo agio anche fuori dall’area, ma è tra i pali che da il meglio di sé. Sabato ha tenuto a galla il Cagliari fin quando ha potuto, negando ad Inglese almeno due gol già fatti. Tra le sue parate mi sento di premiare questo colpo di reni sul colpo di testa dell’attaccante del Chievo, perché quando l’ho vista sono letteralmente saltato sulla sedia. Cragno sembra togliere la palla da dentro la porta con un tuffo all’indietro, effettuando la parata dietro la linea immaginaria dei suoi piedi. Una giocata che non ci capita di vedere molto spesso e che rimane una delle più difficili per un portiere, in quanto richiede uno sforzo fisico e una capacità di reazione inimmaginabili. Il futuro di Cragno oggi sembra molto luminoso, che possa essere anche il futuro della porta della Nazionale?

Nel sombrero con cui Alex Sandro si è liberato di De Silvestri, convivono le due anime del brasiliano. Da una parte una sensibilità sopra la media nel toccare il pallone che gli permette di accarezzarlo quel tanto che basta per farlo passare sopra la testa dell’avversario, dall’altra una forza erculea negli arti inferiori che gli permette prima di difenderlo e poi di concretizzare la giocata, girando intorno a De Silvestri e servendo Khedira. Spesso in giocate di questo tipo ci soffermiamo sulla genialità del gesto, astraendolo dal contesto del campo da calcio, dove però non c’è mai un unico piano di lettura. Invece è importante anche apprezzare la brutalità di Sandro, che poi è la caratteristica che lo rende un giocatore così forte anche in fase di spinta.

Ieri è stato schierato come esterno d’attacco, a causa delle molte assenze nel reparto offensivo della Juventus. Oltre a questo bel sombrero, il brasiliano ha anche segnato il gol vittoria e offerto una prestazione complessivamente molto buona, una cosa non scontata considerando che non aveva mai giocato in quel ruolo. Il suo spostamento in avanti potrebbe diventare un’opzione più che una tantum, considerando le copiose assenze. Per Allegri è un'opzione da sfruttare, per noi la possibilità di vedere altre di queste giocate dove sensibilità e forza bruta si mischiano.

In una giornata piena di ottime parate, questo rinvio di Alisson (che poi è pure uno che spesso fa grandi parate) ci permette di dimostrare efficacemente come sia cambiato il ruolo e di quanto sia importante oggi per un estremo difensore saper giocare bene con i piedi. I portieri in grado di tagliare linee con i propri passaggi, che sia direttamente da rinvio o durante il gioco, sono diventati fondamentali per una squadra che vuole costruire il gioco dal basso.

Alisson è probabilmente il migliore della serie A in questo. Sabato contro l’Udinese, il brasiliano ha prima dribblato col tacco Stipe Perica, dimostrando di essere a suo agio anche fuori dall’area, poi ha effettuato questo lancio verso Under che sembra fatto con un laser: Alisson taglia la palla con l’esterno del piede destro facendola viaggiare come trasportata da una nuvola. Ma non è solo la leggerezza e la precisione a stupire: Alisson legge la disposizione dei giocatori in campo in una frazione di secondo e fa la scelta più giusta, servendo Under che è scattato in una zona di campo libera di avversari, trasformando l’azione da difensiva ad offensiva in un attimo.

Forse ingannati dalla minor vena realizzativa rispetto allo scorso anno, ultimamente parliamo poco di Alejandro Gomez, che rimane uno dei migliori giocatori del nostro campionato. Ieri sera ha fatto ammattire Milenkovic, fino a costringerlo all’espulsione, e più in generale la maturità con cui sta guidando l’attacco dell’Atalanta è di quelle magari poco visibili, ma straordinariamente versatili.

In questa giocata Gomez prima chiama il passaggio a Freuler, occupando lo spazio tra le due linee della Fiorentina, e dopo una ricezione non perfetta riesce a proteggerlo dall'aggressione di Benassi nonostante lo svantaggio fisico e servire il compagno. A quel punto non si ferma ad aspettare: ancora una volta va a cercare lo spazio per la ricezione all’interno della difesa della Fiorentina e chiama il pallone. Il fatto che De Roon decida di servire Gomez all’interno di un rettangolo composto da sette avversari e non aprire sulla fascia dice molto sull’influenza del giocatore. Quello che fa dopo l’argentino, spiega anche il motivo: come se avesse due occhi dietro la nuca, Gomez fa scorrere il pallone in mezzo alle gambe e con la suola del piede destro ne cambia la traiettoria per servire Cristante all’interno dell’area. Una giocata così inaspettata che il compagno non è preparato a sfruttarla a dovere.

Se esistesse il premio per il miglior 12.esimo uomo in Serie A, sarebbe già di Zielinski. Il polacco è il sostituto naturale di Hamsik e Sarri lo usa per tenere alti i ritmi del centrocampo del Napoli. Zielinski con le sue accelerazioni, con la sua qualità è un giocatore straordinario.

In questa giocata mette in mostra la sua particolare versione della ruleta di Zidane, muovendosi tra i giocatori della Spal come una ballerina sul palco di un teatro importante. Uno, due, tre tocchi per liberarsi in un corridoio di maglie rosse, e chissà dove sarebbe arrivato se Viviani non avesse deciso che non c’era spazio per la danza in quel fazzoletto di campo.

Recentemente Massimo Bottura, uno dei cuochi più famosi del mondo, è andato in un famoso talk show americano a cucinare usando ingredienti trovati nella dispensa degli autori del programma. Il senso era incentivare l’idea che anche da una situazione di difficoltà si può tirare fuori un gran piatto. Esattamente quello che ha fatto André Silva qui. Il portoghese non sta vivendo una stagione facile, ma l’eleganza del suo gioco compare in momenti estemporanei promettendo un futuro migliore.

Una volta scivolato ci si poteva aspettare l’ennesima giocata sbagliata della stagione di Silva, che invece - forse con la forza della disperazione - riesce a mantenere il controllo e il sangue freddo per usare la testa dove normalmente avrebbe usato il piede. L’assist per Calhanoglu è anche molto buono. Se il turco avesse segnato, André Silva sarebbe rimasto ancora a 0 gol in campionato, ma avrebbe messo a segno uno degli assist più memorabili della stagione.

Dopo Milinkovic-Savic, che questa settimana gioca di lunedì, Suso è forse il giocatore più presente in questa rubrica. Anche quando il Milan arrancava o lui stesso era costretto a giocare fuori posizione, in qualche modo riusciva a tirare fuori una giocata sopra le righe. A maggior ragione ora che la squadra sta girando e lui ha ritrovato la sua posizione naturale, Suso è diventato l’arma in più del Milan di Gattuso.

Con il suo sinistro può fare letteralmente quello che vuole, sia in fase di conclusione, sia nel saltare avversari e generare superiorità. Il tunnel con cui salta Murru non è solo esteticamente molto bello, è anche il tipo di giocata che umilia l’avversario, un aspetto sempre sottovalutato nel gioco del calcio, ma in qualche modo perversamente piacevole da guardare. Suso prima prova ad aggirarlo verso sinistra, non riuscendo però a prevalere nel duello fisico sembra decidere di tornare in dietro con la coda tra le gambe, ma invece in un attimo con il sinistro gli fa passare la palla in mezzo alle gambe, facendo desiderare a Murru di cambiare mestiere.