Hellas, Pecchia: "Promozione sofferta". Fusco: "Cassano? Vediamo..."

Serie B
Fabio Pecchia, allenatore dell'Hellas Verona (lapresse)
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L'allenatore gialloblu ha ripercorso la stagione: "L'emozione più grande è stata quella del derby. Bessa? Ha enormi margini di miglioramento". Il ds Fusco sul mercato: "Per il 10 luglio dobbiamo avere l'80% della squadra pronta"

Un anno faticoso, coronato dalla più grande delle gioie: la Serie A. L’Hellas Verona continua a festeggiare il ritorno nel massimo campionato, dopo appena un anno di assenza. E lo fa con le parole del suo, allenatore Fabio Pecchia, che sederà sulla panchina gialloblu anche durante la prossima stagione: “La A è stata sofferta fino all'ultimo, anche se magari dall'esterno non è stato evidente. Alla fine una grande emozione, anche se l'emozione più grande è stata quella del derby”, ha raccontato l’ex secondo di Benitez. “Siamo partiti forte perché abbiamo lavorato da subito con la squadra al completo. Dopo la fase difficile, è arrivato un Hellas più maturo e consapevole. La strada che abbiamo percorso era l'unica che potevamo percorrere. Non ho avuto mai paura di non farcela. Anche in Serie A credo si possa fare un gioco ragionato, manovrato. Benitez mi ha segnato, ci ho lavorato a stretto contatto per anni”. Su Bessa, uno degli uomini chiave della promozione: “Daniel mi ha fatto arrabbiare tante volte, forse perché è come ero io da calciatore, ma soprattutto perché ha dei margini enormi di miglioramento. Deve essere più convinto del suo potenziale. Ho sempre sentito il sostegno della società anche nel momento difficile. Ganz? Avrei potuto farlo giocare di più, ma ha avuto anche tanti infortuni”.

Fusco: "Cassano? Uno dei più forti degli ultimi 20 anni, vedremo"

Il direttore sportivo ha parlato anche del calciomercato, e soprattutto di Antonio Cassano: “É un campione, che nell'ultimo anno non ha giocato. Le sue parole verso l'Hellas sono state importanti. È un'idea suggestiva. L'abbiamo incontrato, un ragazzo sveglio, ma a gennaio il suo arrivo sarebbe stato sovradimensionato. È stato uno dei più forti degli ultimi 20 anni. Per prima cosa comunque bisogna avere un'identità di squadra, poi decideremo per Cassano. Per il 10 luglio dobbiamo avere l'80% della squadra pronta. Il nostro modello è diverso da quello del Chievo, con tutto il rispetto per loro: per noi massimo 3-4 giocatori di esperienza, puntiamo di più sulla freschezza”. Sui momenti della stagione: “La prima cosa che abbiamo fatto è stata parlare con Pazzini. E abbiamo capito che c'era la voglia giusta: il taglio dello stipendio è stato un bel segnale. Il suo contratto aveva una parte premiale. Pazzini è fra i pochi che hanno giocato la A, ripartiamo da lui. Ganz? L’anno scorso l'ho incontrato a San Siro. Gli ho detto: ‘Il primo giocatore che prendo sei tu, ma devi rimanere a Como’. A 24 anni non ha fatto ancora una presenza in A, è davvero assurdo. Ma che hanno talento ci sono anche Valoti, Zaccagni e altri. Bessa non è in vendita”, ha concluso.