Calciomercato story: arriva un nuovo blocco

Calciomercato

Giorgio Sigon

berggreen_calciomercato_story_lapresse

Nuova tappa della storia del calciomercato italiano: nel 1984 il Consiglio Federale impone un nuovo blocco al tessermento degli stranieri. Per due stagioni solo le neopromosse potranno acquistarne di nuovi

Fine gennaio 1984: il Consiglio Federale stabilisce un nuovo blocco al tesseramento degli stranieri. La Lega Calcio contesta ma la decisione è presa: a partire dal 1° luglio 1984 non sarà possibile tesserare giocatori provenienti dalle Federazioni estere. A quei tempi il mercato degli stranieri chiudeva il 30 giugno quindi, come ricordato nella terza tappa di “Calciomercato Story”, ci fu una corsa all’acquisto da parte dei vari club. Cosa prevedeva la nuova normativa?

  • Il blocco sarebbe durato fino alla fine del Mondiale 1986 (che finì il 29 giugno) ma il divieto fu esteso anche alla stagione calcistica 1986-1987

  • Gli stranieri già in rosa sarebbero potuti rimanere in A: o perché confermati dalle varie squadre, o per “mercato interno” ovvero stranieri già militanti in A che cambiavano semplicemente squadra ma non campionato

  • Per le retrocesse possibilità di conferma dei non italiani già in rosa

  • Le neopromosse erano le uniche squadra a poter fare mercato “normale” quanto a stranieri

Qualcuno pensò alla possibilità di usare “trucchi del mestiere” per aggirare in parte la norma

  • Una neopromossa con già due stranieri avrebbe potuto prendere altri due? La cosa fu vietata

  • Una neopromossa senza stranieri poteva comprarne uno per “conto terzi” e poi scambiarlo con quella squadra nel mercato autunnale? Ciò tecnicamente significava non far giocare due calciatori fino a novembre ma anche questa fattispecie venne dichiarata fuori legge

Il mercato si trovò di fronte a due annate con pochissimi arrivi da fuori. Nel primo anni di blocco salirono in A il Pisa (che però aveva già Berggreen e Kieft in rosa e che quindi non poté acquistare altri stranieri), il Bari e il Lecce. Le due società pugliesi furono dunque le uniche a presentare al via del campionato volti (stranieri) nuovi.

Nella stagione successiva furono promosse Ascoli, Brescia ed Empoli. I bianconeri avevano già uno straniero in rosa (Trifunovic) mentre il secondo lo presero dal mercato interno (Brady). Le altre due squadre salite dalla Serie B si accontentarono di un solo straniero. Il totale, in due annate, fu quindi di appena 6 nuovi tesserati da squadre estere per una spesa totale di poco superiore ai 10 miliardi. Vediamo nel dettaglio i nuovi arrivati

  • Bari – Vincenzo Matarrese si assicurò una coppia di inglesi: dall’Aston Villa arrivarono Gordon “El Cid” Cowans e Paul “Bullett” Rideout. Cowans si fece male ad agosto in Coppa Italia (tibia e perone ko, fuori due mesi), Rideout iniziò benissimo con doppietta alla Roma e gol a Como e Pisa salvo poi perdersi un po’. “El Cid” debuttò in campionato il giorno del suo compleanno nel derby con il Lecce. Il nuovo duo del Bari vinse contro i nuovi stranieri del Lecce (2-0 con anche rete di Rideout). Il Bari non riuscì a restare in A ma i due inglesi rimasero in Puglia per altre due stagioni. Rideout è stato uno dei primi calciatori a giocare in Cina. Vinse anche il premio “miglior straniero dell’anno”

  • Lecce – Se il Bari pescò in Inghilterra il Lecce si affidò alla coppia argentina Barbas-Pasculli. Furono loro i primi stranieri nella storia del club che quell’anno fu matricola in A (cronologicamente parlando il primo straniero fu Barbas). I due ancora oggi sono nel cuore e nella mente di molti tifosi giallorossi e non solo. Pasculli, quando venne presentato, disse: “Pensate che mia moglie non sa ancora che ho firmato per il Lecce

  • Brescia – l’unico acquisto straniero per la stagione 1986-1987 fu tale Claudio Ibrahim Vaz Leal che alla voce “soprannome” aveva scritto Branco. Durante il Mondiale Zico e Socrates gli avevano sconsigliato di andare in Italia ma nel nostro campionato c’erano altri brasiliani: il suo amico Dirceu lo convinse a lasciare il caos che si era creato alla Fluminense. Prima di sbarcare a Brescia Branco si sposò. Esordì contro il Napoli di Maradona con l’argentino che segnò l’unico gol del match. Branco non riuscì ad evitare la retrocessione. Mago delle punizioni andò poi a giocare al Genoa e nel 1994 vinse il Mondiale (segnò il suo rigore nella sfida dal dischetto che decise la finale)

  • Empoli – In patria era famoso quasi come Borg. Arrivò in Serie A ad ottobre perché il campionato svedese finì a settembre. Quando Johnny Ekström sostenne il primo allenamento con l’Empoli c’erano oltre 20 giornalisti svedesi a seguirlo. Era il 1986 e l’allora 21enne Johnny non incise granché anche se l’Empoli si salvò all’ultima giornata grazie alle sconfitte di Atalanta e Brescia. “L’Espresso di Kallebäck” (il suo soprannome) restò anche nella stagione successiva che iniziò con un suo gol decisivo contro la Juventus ma che per l’Empoli finì con una retrocessione.