Tour de France, Aru nuova maglia gialla! A Bardet il tappone pirenaico

Ciclismo
Fabio Aru, nuova maglia gialla (Foto Getty)
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Il francese dell'AG2R vince la 12^ tappa della Grande Boucle, ma la notizia più importante è il terzo posto di Fabio Aru che consente all'azzurro di conquistare la vetta della classifica generale

LA CLASSIFICA GENERALE     13^ TAPPA, CARATTERISTICHE E ALTIMETRIA

Romain Bardet conquista il tappone pirenaico. Il francese del team AG2R taglia per primo il traguardo di Peyragudes, seguito alle spalle da Uran e da Fabio Aru. Il sardo dell'Astana diventa la nuova maglia gialla, superando Chris Froome in classifica generale, ora secondo a -6'' dall'italiano. Aru ha effettuato lo sprint finale a 500 metri dall'arrivo, leggermente troppo presto per consentirgli di portare a casa anche la tappa odierna, ma sufficiente per salire sul gradino più basso del podio e guadagnare 4 secondi di abbuono. "Nella vita bisogna provarci - le sue parole a fine gara -, io ci ho provato oggi a 300 metri dall'arrivo: lo strappo era duro, ma ho resistito. Questa maglia è un'emozione indescrivibile, il massimo per un corridore. Mi mancava la maglia gialla, dopo avere indossato quella rosa al Giro d'Italia e quella rossa alla Vuelta". Lo scatto vincente l'ha invece effettuato il transalpino, arrivato primo e ora a -25'' dalla vetta. "Nel finale non avevo più le gambe, ma c'è ancora molta corsa davanti" sono invece le dichiarazioni di Froome, ora costretto a rincorrere. Domani la 14^ tappa Saint Girons-Foix.

La tappa

Dopo due tappe tranquille e favorevoli ai velocisti, arriva il tappone pirenaico, suddiviso in due tronconi ben distinti: una prima parte dal percorso lievemente ondulato e una seconda da fuochi d'artificio con ben quattro GPM negli ultimi 90 km di gara. Il Col de Menté apre le danze, prima di Port de Bales, del Peyresourde e del duro strappo finale che porta a Peyragudes.

De Gendt domina la prima parte

Gogl, Burghardt e Van Keirsbulck sono i primi a tentare la fuga ma il loro tentativo è subito annullato dal gruppo che, già fin dai primi chilometri, si allunga. Superati i primi 25 km sono in 12 a prendere il comando delle operazioni, tra i quali figurano Kittel, assoluto protagonista di questo Tour, Matthews e De Gendt. Nessuno di questi 12 può tuttavia impensierire la corsa alla maglia gialla di Chris Froome che, protetto dal suo team, conduce in testa il gruppo. Il plotone contiene la fuga dei battistrada che intanto affrontano la prima salita della giornata, la Côte de Capvern, un GPM di 4^ categoria lungo 7,7 km con il 3,1% di pendenza. Il punto in palio lo conquista De Gendt, mentre il gruppo alle spalle accumula un ritardo di oltre 5 minuti. 30 chilometri dopo, con il divario rimasto pressoché identico, arriva lo sprint intermedio di Loures-Barousse che rappresenta un duello importante in ottica maglia verde: Matthews riesce ad anticipare Kittel, ma il tedesco mantiene comunque un netto vantaggio sull’avversario della Sunweb. Neanche il tempo di riprendere fiato che la tappa pone i corridori di fronte al secondo Gran Premio della Montagna di giornata, il Col des Ares, GPM di 2^ categoria lungo 7,4 km con una pendenza media del 4,6%. Anche in questo caso è De Gendt ad aggiudicarselo, mentre il plotone ci arriva con circa sei minuti di ritardo.

L'attacco a Port de Bales

Nel secondo intermedio di gara la pioggia comincia a condizionare la corsa dei ciclisti che, al chilometro 134, affrontano la terza salita, quella del Col de Menté, lunga 6,9 km con l’8,1% di pendenza media. A fare l’andatura è Kueng della BMC, ma è Matthews a portare a casa il GPM di 1^ categoria. L’australiano procede a passo spedito e continua a guadagnare metri in discesa. Lasciato alle spalle il tratto pianeggiante i corridori si cimentano nell’attacco al Port de Bales, Hors Categorie caratterizzata da 11,6 km di ascesa con una pendenza che supera anche il 10%. La dura salita dimezza il gruppo dei battistrada che da 11 diventano 6. L’italiano del team UAE Emirates, Diego Ulissi, non riesce a reggere il ritmo ed è costretto a staccarsi. Sprint degno di nota è invece quello di Cummings che prima agguanta De Gendt in testa e poi va a vincere il 4° GPM di giornata. 

Aru in cima, gioia Bardet

Cummings inizia in testa anche la salita di Col de Peyresourde, GPM di 1^ categoria lungo 9,7 con una pendenza media del 7,8%. La fatica però si fa sentire e rallenta il corridore britannico. Stessa sorte tocca poi a Nairo Quintana, apparso più in forma rispetto ai giorni precedenti. Il team Sky aiuta in maniera egregia il suo capitano Froome mentre, nel frattempo, Nieve passa per primo sul Peyresourde. A 2,4 chilometri dal traguardo di Peyragudes inizia l’ultimo strappo con una pendenza che arriva anche al 16%. Il primo a provare lo scatto decisivo è Bennett, ma il suo tentativo è prematuro e non va a buon fine. Ci prova a questo punto Fabio Aru che stringe i denti e pedala con la forza dei nervi alla ricerca della seconda vittoria in questa Grande Boucle. Il successo non arriva perché Bardet è più brillante nell’allungo finale, ma il ciclista dell’Astana conquista comunque un preziosissimo terzo posto che gli permette di diventare il nuovo leader della classifica generale, grazie ai 4’’ di abbuono e al ritardo di Chris Froome che accusa il cambio di ritmo degli avversari e conclude la tappa con 22’’ di ritardo rispetto al vincitore. Il secondo posto è andato a Uran che alla fine ha subito però una penalità di 20'' (comminata anche a Bennett) per rifornimento irregolare negli ultimi 10 km, aumentando quindi il ritardo dalla maglia gialla a 55 secondi.