Dovi davanti a tutti. La Ducati c'è, Rossi insegue

MotoGp

Guido Meda

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L'ANALISI. La casa italiana piazza anche Lorenzo con il terzo tempo. Il passo migliore è del solito Vinales. Rossi fa la formichina, mentre Marquez e la Honda spariscono

RIVIVI LA 2^ GIORNATA DI TEST IN QATAR

Lo dicevamo giusto ieri: stai a vedere che Dovizioso zitto zitto… E Dovizioso, zitto zitto, ha fatto. Non che la Ducati davanti a tutti in Qatar sia una notizia sconvolgente, ma sono interessanti le modalità. Dovizioso è in palla, gioca con la moto e chiude la prima giornata di test con quasi quattro decimi di vantaggio su Vinales, leader incontrastato di tutto l’inverno.

Dovizioso è a posto anche sul passo gara, con margini di migliorare ulteriormente. Con lui e pochi altri siamo già sui livelli dei giri migliori della gara dello scorso anno. Con lui siamo vicini al tempo della pole. In effetti il giro migliore Dovizioso lo stampa con una gomma nuova e media, quando c’è da macinare il ritmo è secondo solo al magico Vinales. Lo spagnolo nella classifica dei tempi è secondo, ma quanto al passo è un’altra volta il migliore di tutti con qualche decimo di vantaggio sul compagno Valentino Rossi ancora in cerca di una comodità in moto che manca e non lo rende perfetto. Non si fa menate Vinales nemmeno nel buio di Losail: entra nel box, dice cosa serve, tace, si rimette in moto, parte e gira a nastro. Chiede poco, tocca poco, modifica poco. Un’altra aria per Forcada e Marelli rispetto all’esigentissimo Lorenzo che li faceva lavorare di brutto e li ricambiava con grandi soddisfazioni.

Al terzo tempo di Cal Crutchlow non corrisponde un paso gara di rilievo. Il suo giro veloce è un lampo in una serie di giri di medio livello. Ma è un po’ tutta la Honda a soffrire come vedremo. Anche quello di Abraham, con il quarto tempo, è un guizzo che conta solo a considerarlo come un giro alla morte.

Jorge Lorenzo ha finalmente provato il piacere di guidare la Ducati sul suo terreno di caccia preferito, dove le curve sono aperte e veloci e dove il rettilineo è una goduria per chi ha cavalli. Ha provato a stare davanti alla classifica insieme al Dovi, poi ha chiuso quinto,  titolare di un passo non ancora da Martillo dei vecchi tempi ma da podio sì. Segna un progresso dopo l’altro e da qui a domenica 26 marzo in teoria è tutta discesa. Attenzione a non sottovalutare Jonas Folger che ha restituito fiducia al team Yamaha clienti Tech3. E’ un debuttante con velocità e ritmo da veterano. Sta giusto giusto davanti a Rossi. Settimo tempo di giornata per Valentino, spuntato nell’ora migliore e prima che scendesse l’umido. Il bilancio globale di Rossi è quello di una prima giornata normale, con passo normale, tre/quattro decimi da recuperare per somigliare al compagno Vinales e lì con Lorenzo. Novità mirabolanti di aerodinamica ancora non se ne sono viste. Si aspetta domani (dicono) quando la Ducati dovrebbe sfoggiare la sua prima carena della nuova era; lo scorso anno aprirono un fronte con le alette, chissà che non ne aprano uno nuovo.

La Honda si è finalmente scoperta con due guanciotte in carbonio un po' posticce a lato del cupolino che potrebbero essere l’anticipo di una soluzione definitiva da vedere in gara. Ma non è tutta una questione di aerodinamica. Il miglior hondista è Pedrosa, ottavo, ma niente di che. Marquez è addirittura dodicesimo (a 1.080), che non sarebbe nemmeno preoccupante se non fosse che del campione del mondo non ha nemmeno il passo. Ed è pure scivolato due volte Magari era solo il primo giorno, ma al momento…la Honda non c’è.

E pure Iannone è lontanuccio. Dev’essere una sofferenza vera non essere sulla Ducati a Losail che non è esattamente la pista perfetta per la Suzuki a cui mancano un filo di motore, una maturazione elettronica e un po’ di stabilità nei curvoni.

Dietro a Iannone c’è Petrucci. Sempre troppo dietro per essere in sella all’ultimo grido Ducati. Continua la maturazione di Aprilia che piazza Aleix Espargaro al tredicesimo tempo, mentre è sempre una salita ripida quella della neonata KTM.