MotoGP, Jerez 2017: come arrivano in Spagna i top driver

MotoGp

Antonio Boselli

Il Motomondiale torna in Europa con tante sorprese e aspettative da parte dei piloti. Il GP di Spagna sarà importante per tanti motivi, ecco quali: l'analisi di Antonio Boselli

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Il Gran Premio di Jerez è importante per tanti motivi, non solo perché è la prima gara europea su una pista indicativa sulle potenzialità di una moto. E’ importante perché i top rider arrivano con prospettive diverse ma tutte fondamentali per la stagione. Rossi sbarca in Europa da leader della classifica, a +6 su Vinales su una pista dove ha vinto 9 volte, l’ultima 12 mesi fa. Alla gara numero 3mila del motomondiale, Rossi che ne ha corse più di tutti, è in forma, carico, leggero in crescita sulla M1 e ha tutta l’intenzione di vivere un'altra stagione da protagonista. Se la vedrà con Maverick Vinales che nonostante la scivolata ad Austin, è sicuro di poter vincere in Spagna. Si sente forte, il più forte o almeno così fa credere ma è meglio che riconosca i propri limiti perché un altro 0 in classifica può pesare in una corsa così serrata. Lo sa bene Marquez che ha recuperato punti con la vittoria ad Austin ma è ancora a -18 da Rossi e non può più sbagliare se vuole riprendere la lotta mondiale. Ha parlato di podio ma punta alla vittoria magari con un duello, magari battendo il suo avversario all’ultima curva. Il riferimento non è puramente casuale, anzi.

Anche per Lorenzo Jerez è una tappa importante: su questa pista lui ha sempre fatto bene, la Ducati invece no. Proprio per questo sarà importante verificare lo stato di forma della coppia con un desiderio che lo stesso pilota spagnolo rivela, ovvero un nuovo telaio da provare sulla sua Desmosedici. Un chiaro segno di voler migliorare a patto di non perdersi nella ricerca di una moto ideale, che come successo in un recente passato, rischia di rimanere tale.