Variabili e incognite, ad Assen si riparte tutti da zero

MotoGp

Antonio Boselli

Piloti in posa dopo la conferenza stampa ad Assen (foto getty)

Impossibile fare previsioni per il GP d'Olanda. Sono troppe le variabili per un Mondiale pieno di incognite. Le Yamaha sono curiose di provare il nuovo telaio, Dovizioso sogna la tripletta, mentre le Honda vogliono tornare sul gradino più alto del podio 

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Sono passate 7 gare dall’inizio del Mondiale, ma l’atmosfera nel paddock di MotoGP è ancora da primo giorno di scuola. La ragione è semplice, la classifica è cortissima con la banda dei 5 (Vinales, Dovizioso, Pedrosa, Marquez, Rossi) divisi da soli 28 punti. E poi le gomme in questa stagione cambiano tanto le prestazioni da una gara all’altra e tutte le volte si parte praticamente da zero. In casa Yamaha c’è un discreto ottimismo, nei test a Barcellona è stato provato un nuovo telaio che ha convinto Valentino Rossi e Maverick Vinales. Anche la pista per configurazione e asfalto, che offre una buona aderenza, sembra essere favorevole alle M1.

Ma non conta solo la tecnica, la testa può fare una grande differenza e per come si è presentato ad Assen, Andrea Dovizioso può ambire alla tripletta. La Ducati su questa pista non vince dal 2008, ma anche Barcellona non era congeniale, eppure DesmoDovi ha dominato. Nella banda dei 5 mancano all’appello i due piloti della Honda, anche loro hanno provato delle novità nei test di Barcellona. L’unica incognita di Assen riguarda l’elettronica, che deve essere ben settata, forse l’unico punto debole della Honda. Ma ad ogni gara si ricomincia praticamente da zero, quasi fosse il primo giorno di scuola.