SBK 2017, le pagelle del GP di Thailandia

Motori

Carlo Baldi

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Nella seconda prova Superbike 2017 in Thailandia si conferma lo strapotere di Rea. Marco Melandri al rientro dopo la lunga assenza dimostra di essere competitivo sin da subito. Ecco i voti pilota per pilota, in attesa di arrivare ad Aragon per il terzo GP della stagione che potrà essere seguito come sempre live su Eurosport, canale 210 della piattaforma Sky

LE PAGELLE

Jonathan Rea – voto 10 e lode - Non avendo a disposizione un voto più alto non possiamo che assegnarli un 10 ed una lode particolare. Rea ha disputato 56 gare con la Kawasaki ed è salito 50 volte sul podio. In carriera ha vinto 42 gare ed è a 17 vittorie dal record assoluto di Carl Fogarty (59). In Thailandia sin da venerdì tutti i suoi avversari erano concordi nell’affermare che Johnny aveva una marcia in più. E non si sono sbagliati visto che così come in Australia il nordirlandese ha collezionato Superpole e doppietta in gara. Davvero impressionante.

Marco Melandri – voto 8 – Cosa avrebbe potuto fare il pilota della Ducati senza i problemi ai freni che lo hanno rallentato in entrambe le gare? Certo anche per lui Rea al momento è irraggiungibile, ma Marco ha dimostrato di avere il talento e la voglia di lottare per la vittoria e soprattutto di essere già competitivo con la Panigale, al punto che qui in Thailandia è salito sul podio ed ha raccolto solo un punto in meno del suo compagno di squadra, quel Chaz Davies che sembrava l’unico in grado di rendere competitiva la Panigale.

Tom Sykes – voto 8,5 – Alla fine è quello che tra i piloti “umani” raccoglie di più a Buriram. Due podi ottenuti con molto raziocinio e senza rischiare. E’ davvero un Tom completamente diverso da quello che correva sempre a vita persa. Ma bisogna che questa trasformazione si compia in fretta, perché Rea non fa prigionieri nemmeno tra i propri compagni di squadra.

Chaz Davies - voto 6,5 – Il Davies di questo inizio di stagione non ci piace molto. In questi primi due round Chaz è apparso nervoso e quasi stizzito dal predominio di Rea. Nervosismo che lo ha portato a sbagliare ancora una volta su questa pista, dove il gallese non è nuovo a scivolate banali, ma estremamente gravi dal punto di vista dei punti persi e quindi della classifica. Certo tenere il passo di un Rea così può far tremare le vene ed i polsi, ma da Davies ci aspettiamo di più. Per fortuna ora si va ad Aragon.

Alex Lowes – voto 7 – Al di là dei due ottimi piazzamenti, l’inglese della Yamaha ci ha stupito per non aver mai commesso errori, pur spremendo tutti i cavalli della sua R1. Lo scorso anno Alex sbagliava molto ed era spesso in terra. In queste prime due gare invece ha raccolto tanti punti sino ad andare ad occupare la quarta posizione in classifica, davanti a Melandri. Se continuerà a crescere assieme alla sua moto potrà inserirsi tra le Ducati e le Kawasaki.

Michael Van der Mark – voto 7 - Che questa pista gli piacesse particolarmente era cosa nota (fu terzo qui lo scorso anno con la vecchia CBR) ma in Tailandia l’olandesino ha dimostrato di aver preso le misure alla sua nuova moto e, dopo aver faticato nelle prove, in gara 1 si è messo dietro il suo compagno di squadra. Purtroppo in gara 2 un trafilaggio d’olio dal motore della sua R1 ha costretto il suo team a fermarlo a scopo precauzionale.

Jordi Torres – Voto 7 – Oggi abbiamo rivisto il guascone che con l’Aprilia riusciva a salire sul podio. Esaltato dal duello con Davies, Jordi ha tirato fuori tutta la sua classe e la sua determinazione ed ha portato a casa quello che sino ad ora è il suo miglior piazzamento. In casa BMW hanno un pilota da primi posti. Bisogna che gli diano una moto all’altezza.

Eugene Laverty – voto 6,5 – Lui l’impegno e il coraggio ce lo mette, perché come ci ha detto in Australia “non sono tornato in Superbike per fare numero”. Purtroppo la sua Aprilia non lo asseconda e anzi lo ferma in gara1, mentre sta portando a casa un buon settimo posto. Persino Rea lo stima e lo teme, ma bisogna che l’Aprilia torni ad occuparsi seriamente della RSV4.

Nicky Hayden – voto 7 – Quando un ex campione del mondo MotoGP tira la carretta senza lamentarsi e si impegna al massimo sia in prova che in gara, non può che meritare tutto il nostro appoggio. Speriamo che la nuova CBR diventi competitiva al più presto, per premiare il suo impegno e farlo tornare nelle posizioni che merita.

Markus Reiterberger – voto 5 – Dov’è finita la promessa tedesca della Superbike? Lo scorso anno il pilota della BMW si era distinto in più di un’occasione (venne ad esempio fermato da un problema tecnico a Sepang, mentre era quarto) ma in seguito è scivolato sempre più nelle retrovie e nell’anonimato. Bisogna che torni a brillare e a dimostrare di meritarsi un posto nel team Althea.

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