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NBA, Bertans, protagonista anche senza un dito

NBA
Davis Bertans è stato il miglior realizzatore dei San Antonio Spurs nella vittoria contro Charlotte: per lui 21 punti in 18 minuti e la schiacciata più bella della notte NBA (Foto Getty)

Il lungo lettone ha chiuso il match contro gli Charlotte Hornets con 21 punti in 18 minuti, realizzando anche la schiacciata più bella della notte NBA. Un protagonista inatteso, l'ennesimo quando si parla dei San Antonio Spurs

I San Antonio Spurs sono da sempre una fucina di talenti nascosti, tra i pochi a saper lavorare e modellare i giocatori a seconda delle necessità, facendo sbocciare talenti e regalando opportunità a chi non avrebbe mai pensato di poterne avere ad alto livello NBA. Nella prima vera stagione dell’era post Duncan, oltre ai rodati Pau Gasol e David Lee, minuti importanti li stanno via via conquistando Dewayne Dedmon e Davis Bertans, un giocatore tutto da scoprire su un palcoscenico importante come quello della NBA.

Un dito in meno, una marcia in più - Il lungo lettone (sfioriamo i 210 centimetri), dopo i trascorsi al Partizan Belgrado e al Baskonia e una carriera limitata da due brutti infortuni alle ginocchia, è approdato a San Antonio dove in 30 partite non arriva a 10 minuti di media trascorsi sul parquet, ma ha già dimostrato di potersi mettere in evidenza, e non solo per la curiosa mancanza alla mano con cui tira. Bertans infatti ha solo quattro dita della mano destra, a cui manca l’anulare a causa di un incidente che lo ha costretto alla parziale amputazione quando aveva 13 anni. Una malformazione che tuttavia non ha tolto sensibilità al suo tocco e al rilascio di tiro, come dimostrano anche le quattro triple mandate a bersaglio in quella che è la sua miglior prestazione in questi primi due mesi di regular season: 21 punti in 18 minuti di gioco contro gli Charlotte Hornets, con un 5/6 dal campo arrivato quasi esclusivamente dall’arco. Uno stretch four in grado di allargare il campo, oltre che capace di far valere il suo atletismo (come dimostra il poster sulla testa di Roy Hibbert).

Talento da svezzare – Bertans inoltre ha conquistato un non invidiabile primato quando si parla di Spurs: quello di essere stato il primo giocatore tra le fila dei texani a ricevere un’espulsione dopo oltre quattro anni dall’ultima volta (ovviamente a firma Stephen Jackson). Nella partita contro i Milwaukee Bucks dello scorso 6 dicembre, infatti, il numero 42 dei texani non si è piegato di fronte a Greg Monroe, spintonandolo e dimostrando molto più i 24 anni che recita la carta di identità (e non i 17 che i suoi lineamenti lasciano presupporre). In quell’occasione, imbeccato dai cronisti di San Antonio che gli chiedevano se fosse mai stato espulso in precedenza, aveva risposto con un secco: “Ho giocato in Serbia. Lì succede almeno una volta all’anno”, aggiungendo poi “Quelle sono espulsioni dovute a delle vere e proprie risse, non come queste in NBA”. Alla fine di quella gara LaMarcus Aldridge commentò dicendo che lo avrebbero lasciato un po’ da solo a riflettere su quanto successo. Un copione già visto più volte in casa Spurs - i cui frutti, dopo la gara di questa notte, sembrano già pronti a maturare.