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NBA, i risultati della notte: Miami si ferma a 13

NBA

Si interrompe a Philadelphia la striscia di 13 successi consecutivi degli Heat. Cleveland vince la quinta partita su sei disputate a febbraio superando Denver senza Gallinari. Vittorie agevoli per Milwaukee, Dallas e Houston, Boston vince la nona su dieci in casa di Utah

Philadelphia 76ers-Miami Heat 117-109  — Si interrompe a Philadelphia la striscia di 13 vittorie consecutive dei Miami Heat. Nonostante le assenze di Joel Embiid (nona partita saltata per un problema al menisco) e Jahlil Okafor (tenuto fermo per motivi di trade), sono ben sette i giocatori dei Sixers ad andare in doppia cifra guidati dai 19 a testa di Nerlens Noel, Robert Covington e Dario Saric. Gli Heat, che sono rimasti sotto per quasi tutta la partita, erano riusciti a riportarsi a -4 grazie ai 30 punti di Goran Dragic e il massimo stagionale da 26 di James Johnson, ma un parziale di 10-1 dei Sixers ha chiuso definitivamente la sfida, suggellata da un alley oop tra T.J. McConnell e Noel. Per la prima volta negli ultimi quattro anni Philadelphia ha raggiunto quota 20 vittorie.

Cleveland Cavaliers-Denver Nuggets 125-109 — Il mese di febbraio sembra avere tutt’altre premesse rispetto al terribile gennaio appena superato dai Cleveland Cavaliers. La vittoria coi Denver Nuggets, infatti, è la quinta su sei partite disputate nel nuovo mese, e ancora una volta sono i 27 punti di Kyrie Irving e di LeBron James, uniti ai 16+9 di Kevin Love, a guidare la squadra. Il parziale che spezza le gambe di Denver — alla terza partita in quattro giorni, ancora senza Danilo Gallinari e Kenneth Faried — arriva a inizio secondo tempo, un 18-0 propiziato da alcuni dei 12 assist di James e a cui la doppia doppia da 27+13 di Nikola Jokic non è riuscita a porre rimedio. “Prima arriva una tripla in transizione, poi un sottomano, poi una schiacciata. Alzi la testa e dici ‘Oddio, siamo sotto di venti’”, ha commentato coach Michael Malone. “Hanno tantissime armi e LeBron trova sempre l’uomo giusto. È dura quando devi fare i conti con un mostro a tre teste”.

Indiana Pacers-Milwaukee Bucks 100-116 — I Bucks vincono solamente la terza partita nelle ultime quindici, e per farlo devono ringraziare il solito Giannis Antetokounmpo (20 punti, 8 rimbalzi, 10 assist) ma soprattutto la prolificità della panchina, che con 55 punti ha decretato la terza sconfitta in fila dei Pacers dopo 7 successi consecutivi. La mano caldissima dei Bucks dall’arco (17 triple, massimo stagionale, su 31 tentate) grazie a un eccellente Mirza Teletovic (19 con 5/9 dall’arco) hanno permesso ai ragazzi di coach Kidd di avere facilmente ragione dei Pacers nel secondo tempo, tenendo sotto controllo Paul George (13 punti e 6 falli con 4/11 al tiro) nonostante i 23 di C.J. Miles.

Dallas Mavericks-Orlando Magic 112-80 — Tutto fin troppo facile per i Mavs, che devono faticare giusto un tempo per avere ragione dei Magic. All’intervallo infatti il punteggio è già sul 61 a 35, grazie a un 32-12 di parziale nel secondo quarto che non lascia alibi agli uomini di coach Vogel, crollati anche a -37 a un certo punto. Il ritorno in quintetto di Deron Williams è solo una delle tante note liete della serata dei texani, che hanno 14 punti in 18 minuti da Dirk Nowitzki, altri 14 da Seth Curry e 20 da Wesley Matthews. Si tratta della sesta vittoria nelle ultime otto per Dallas, mentre per Orlando continua il momento no con la quarta sconfitta in fila.

Houston Rockets-Phoenix Suns 133-102 — È il solito grande James Harden a prendersi i titoli della 40^ vittoria stagionale dei Rockets, festeggiata con 40 punti, 6 rimbalzi e 8 assist in tre quarti nel comodo successo contro i Suns. Mai negli ultimi 20 anni Houston aveva vinto così tanto nelle prime 57 partite, un miglioramento notevole se consideriamo che i Rockets ne avevano vinte 41 in tutta la scorsa stagione. La partita è durata ben poco, visto che all’intervallo i padroni di casa erano già avanti di 26 e hanno aperto il terzo quarto con un parziale di 14-3, sfruttando le assenze di Eric Bledsoe e Tyson Chandler e degli avversari stanchissimi, essendo in back-to-back e arrivati in albergo alle 4 del mattino precedente.

Utah Jazz-Boston Celtics 104-112 — Successo importante per i Celtics, che hanno vinto la nona partita nelle ultime dieci su un campo difficile come quello degli Utah Jazz. A guidare i biancoverdi i soliti 29 punti di Isaiah Thomas ma anche i contributi di Kelly Olynyk (19), Al Horford (16) e Gerald Green (16), rimanendo avanti nel punteggio dall’inizio alla fine. Sono infatti due parziali — il primo da 10-0 nel secondo quarto, il secondo un 8-0 a fine terzo — a dare i Celtics anche 20 punti di vantaggio, eroso fino al -6 a 22 secondi dalla fine da una tripla di Gordon Hayward (il migliore dei suoi con 31 punti insieme ai 22 di George Hill). La pessima serata al tiro — 8/31 dall’arco, 4/22 se si toglie Hayward — ha condannato i padroni di casa alla seconda sconfitta in fila nonostante i 13 rimbalzi offensivi catturati nella serata.