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NBA, Charlotte saluta i playoff per mano di George

NBA

Le speranze playoff di Charlotte si infrangono contro i 39 punti realizzati da Paul George, decisivi nel successo 98-77 dei Pacers. Undici punti per Marco Belinelli

Paul George difficilmente avrebbe potuto scegliere momento più adatto per giocare la miglior partita della sua stagione e trascinare i Pacers alla conquista di un successo pesantissimo in ottica playoff. A farne le spese gli Charlotte Hornets di Marco Belinelli, che con la sconfitta di questa notte dicono definitivamente addio alle speranza di conquistare l’accesso alla post-season, distante quattro partite e soprattutto quattro squadre. In una players league come l’NBA, non poteva esserci rappresentazione plastica migliore di ciò che manca alla squadra del North Carolina per pensare di fare il definitivo salto di qualità: un All-Star. Un giocatore dominante che, lungo un percorso tortuoso come può essere una regular season da 82 partite, tolga le castagne dal fuoco, risolvendo più volte il problema di trovare il fondo della retina. Kemba Walker è stato spesso decisivo, di gran lunga il migliore tra gli Hornets, ma è mancato nel momento topico della stagione, quando le prestazioni dei compagni sono calate e il suo contributo sarebbe dovuto andare controcorrente. Non c’è riuscito e i 7 punti con 3/11 al tiro e -25 di plus/minus ne sono la conferma.

Paul George, partita da All-Star – A decidere il match quindi ci ha pensato il numero 13 dei Pacers, entrato a gamba tesa in un partita fino a inizio terzo quarto in equilibrio e spaccandolo in due. La frazione dopo l’intervallo è stata a lungo la preferita dagli Hornets, quella in cui Charlotte ha spesso piazzato la zampata nei primi due mesi di regular season, quando sognare il fattore campo a favore al primo turno di playoff non sembrava utopia. Contro Indiana però, sono i padroni di casa a farla da padrone, travolgenti grazie a 27 punti del solo Paul George nel secondo tempo. Nonostante il back-to-back, il prodotto da Fresno State è incontenibile per la difesa di Charlotte: “Tutto è stato molto più facile perché ho preso ritmo in attacco”, racconta George a fine gara. “Era la quarta votla che ci incrociavamo in questa stagione, sapevo bene che tipo di marcatura aspettarmi e ho provato a cambiare le mie mosse”. Un tentativo riuscito al meglio visto il boxscore con cui ha chiuso l’incontro: 39 punti, 15/21 dal campo e 6/10 al tiro. “Avremmo potuto capirlo già soltanto guardandolo negli occhi a inizio gara”, commenta coach Clifford. “Il vero problema è che una volta che prende ritmo, diventa impossibile fermarlo”.

Undici punti per Belinelli -  George chiude con oltre il 70% dal campo, i Pacers con il 53%, mentre Charlotte sbaglia 48 conclusioni a fronte di 80 tentativi. Un 40% misura delle difficoltà che gli Hornets hanno spesso riscontrato in attacco. Belinelli si conferma una delle pochissime armi a disposizione di coach Clifford con i suoi 11 punti in uscita dalla panchina che, combinati con i 20 di Frank Kaminsky, sono le sole note liete di una sfida in cui Charlotte ha dovuto fare a meno di Nicolas Batum, indisponibile e ricoverato per fare degli esami approfonditi, alla ricerca delle cause di un mal di testa che non gli lascia tregua da giorni. “Quando ci applichiamo su entrambi i lati del campo, riusciamo a essere una buona squadra”, chiosa coach Clifford. “Questa notte però, la nostra difesa è stata decente – fatta eccezione di Paul George -, ma la produzione offensiva è stata povera”. Davvero troppo per una squadra che sognava di andare ai playoff.