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NBA, Wall e gli Wizards strapazzano i Cavs

NBA

John Wall segna 18 punti nel solo primo quarto, in un match chiuso con 37 e 11 assist, decisivi nel guidare al successo Washington sul parquet dei campioni NBA

Gli Washington Wizards strapazzano i Cleveland Cavaliers a domicilio e si prendono la rivincita dopo la dolorosa sconfitta del Verizon Center arrivata al termine di un tempo supplementare soltanto grazie alla prodezza di James allo scadere dei regolamentari. I campioni NBA incassano così la nona sconfitta a fronte di otto vittorie nel post All-Star Game, subendo 127 punti e concedendo ai capitolini il 59% abbondante dal campo. Washington invece, non solo si assicura l’aritmetica certezza di accedere alla post-season, ma avvicina a sole due partite di distanza i Celtics secondi, “aiutando” anche Boston nella rincorsa al primo posto. I ragazzi di coach Brad Stevens infatti hanno vinto lo stesso numero di partite di Cleveland (47), perdendone però una in più (26 vs. 25). Una preoccupazione aggiuntiva per Tyronn Lue, costretto a fare i conti con una difesa che continua a fare acqua da tutte le partite. “Non sono soddisfatto – ha commentato a fine gara -, ma dobbiamo continuare ad andare avanti attraverso le difficoltà. Soltanto così possiamo superarle”.

LeBron, occhiali non per molto – I problemi della serata dei Cavs sono tutti riassunti nel gesto di stizza con cui il numero 23 scaglia via gli occhiali protettivi dopo meno di dieci minuti di gioco. James infatti, dopo la botta che gli ha creato un fastidio alla cornea nella sfida contro Charlotte, scende sul parquet indossando degli occhiali protettivi a-là Kareem Abdul-Jabbar. I risultati però, non sono quelli ottenuti per anni dal miglior realizzatore della storia NBA e all’ennesimo tentativo non andato a buon fine, LeBron scaglia via gli occhiali verso la panchina. Alla fine sono 24 punti, 11 rimbalzi e soprattutto 8 assist, quelli necessari per superare Maurice Cheeks al 12° posto per numero di assist nella storia dell’NBA. Una magra, magrissima consolazione per una squadra che deve mettere a posto ancora tante cose per provare a replicare la cavalcata vincente di 12 mesi fa. “Sembrava davvero che loro andassero al doppio della velocità – chiosa coach Lue -; non avevamo energie sufficienti”.

Wall, il dominatore del match – Dall’altra parte però, gli Wizards sono stati perfetti. Entrati in campo con il piglio della grande squadra, si sono affidati a John Wall, determinante in una sfida che lo consacra come una delle point guard più determinanti a livello NBA. Nel primo quarto il numero 2 segna 18 punti, tirando 8/8 dal campo e regalando ai compagni 5 assist; un tornado che si abbatte sui padroni di casa che in meno di un quarto d’ora sono sotto di 15 punti. “Quando John gioca una partita del genere, diventano una squadra davvero complessa da battere”, commenta LeBron James a fine gara. Non solo Wall però, visto che alla sirena finale sono ben sette i giocatori in doppia cifra, spinti al solito dai canestri dei titolari: 27 Beal, 14 Morris, 10 a testa per Gortat e Porter. “Non volevamo arrivare ai playoff sapendo di dover prima o poi incrociare questa squadra non avendola mai battuta in regular season”, commenta un sorridente Wall a fine partita. “Venire qui e vincere su un campo così difficile è una spinta molto importante”. Un successo che cuce in po’ di più addosso ai capitolini il vestito della contender, soprattutto nelle serate in cui il numero 2 chiude con 37 punti e 11 assist. “Glielo si può leggere negli occhi. Quando riesce a essere così decisivo, a noi non resta altro che seguirlo”.