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NBA, Harden dice 44, ma OKC tiene aperta la serie con super Westbrook

NBA
Westbrook contro Harden, lo scontro più atteso del primo turno (Foto Getty)

La stella dei Rockets sbaglia il tiro per vincere la partita e i Thunder tengono duro grazie alla seconda tripla doppia in fila di Russell Westbrook e vincono 115-113

Un vecchio adagio dice che una serie di playoff non inizia davvero fino a quando una squadra non vince in trasferta. Eppure le tre partite tra Houston Rockets e Oklahoma City Thunder ha già raccontato tanto, tra il blowout di gara-1 e la rimonta di gara-2 vinte entrambe dai texani. Il terzo episodio della serie invece ha visto la vittoria dei Thunder tra le mura amiche 115-113, spinti ancora dalla seconda tripla doppia in fila di Russell Westbrook (32 punti, 13 rimbalzi e 11 assist), ma sudando freddo quando James Harden si è preso la tripla della possibile vittoria allo scadere. La stella dei Rockets aveva infatti pareggiato sul 111-pari a 52 secondi dalla fine suggellando un parziale di 15-5 dei suoi, ma con 35 secondi da giocare un tap-in di Steven Adams aveva di nuovo riportato in vantaggio OKC, prima che due liberi a testa di Harden (18/18 al liberi alla fine per lui) e due di Westbrook (2/4 all’interno di un 10/14 nella gara) apparecchiassero la tavola per l’ultimo possesso. La conclusione da tre punti del Barba si è però infranta sul primo ferro, chiudendo con la sconfitta una straordinaria prestazione da 44 punti (di cui 13 nell’ultimo quarto) con 6 rimbalzi e 6 assist, nonostante le 7 palle perse e il 4/12 da tre (11/21 dal campo in generale). Non abbastanza per chiudere virtualmente la serie, ma i Thunder non possono dormire sonni tranquilli dopo essersi fatti rimontare di nuovo: vincere solamente in volata una gara in cui hanno tirato col 55% dal campo e il 47% da tre non è un segnale incoraggiante per gli uomini di Billy Donovan.

Il risveglio del supporting cast

Dopo la prestazione balbettante dei compagni di Westbrook in gara-2, tutti hanno dato il loro contributo a partire da un eccellente Taj Gibson, secondo miglior marcatore dei suoi con 20 punti (10/13 dal campo) e in grado di reggere nei cambi difensivi contro Harden giocando diversi minuti da centro in un quintetto piccolo. Tutti i dieci giocatori scesi in campo per OKC sono andati a referto, con altri tre giocatori in doppia cifra (Oladipo e Roberson 12, Kanter 10) e una panchina che ha retto botta contro quella di Houston (38-35) nonostante i 22 punti di Lou Williams. OKC è riuscita a fare gara di testa per quasi tutto l’incontro, toccando il massimo vantaggio sul +15 nel secondo quarto grazie a un eccellente attacco (132.4 di rating offensivo nei primi 24 minuti), anche senza vincere la battaglia a rimbalzo (42-40 per Houston) o controllare particolarmente gli avversari in difesa (concessi 110 punti su 100 possessi nella gara nonostante il 28% dall’arco dei texani). Gli uomini di Donovan hanno dominato inizialmente sotto il canestro avversario segnando ben 11 canestri nella restricted area nel primo quarto (nelle prime due gare si erano fermati a 10 combinando i primi quarti), ma è nei punti in contropiede (19 contro 4) che hanno fatto la differenza. Solo a inizio ripresa i Thunder si sono fatti sorprendere da un parziale di 9-0 di Houston (unico vantaggio nella partita per loro), ma hanno ripreso immediatamente il controllo con un contro-parziale di 9-0 e sono andati a vincere con la solita prestazione a 360° di Westbrook.

Mr. Triple Double

Dopo le tante discussioni sulla sua prestazione in gara-2, la stella dei Thunder ha tirato con 11/24 dal campo (3/7 nell’ultimo quarto) in una partita in cui ha tentato solamente una tripla (sbagliandola, ma provocando il tap-in del vantaggio di Adams a 35 secondi dalla fine) e perso cinque palloni, ma ha comunque controllato l’andamento della partita chiudendo con la classica tripla doppia già nel terzo quarto. Era dai tempi di Jason Kidd nelle finali di conference del 2002 che un giocatore non realizzava due triple doppie consecutive, e solo Oscar Robertson nel 1963 ne aveva fatte due del genere sopra i 30 punti. I due errori finali ai liberi non gli sono costati partita e serie, ma ci sarà bisogno di altre prestazioni di altissimo livello da parte sua e dei suoi compagni per riaprire definitivamente questa serie, perché i Rockets non tireranno sempre così male dalla lunga distanza e la second unit — aggiustata da Donovan con l’inserimento di Norris Cole al posto di Semaj Christon, facendo affidamento su giocatori più offensivi come Abrines e McDermott (4/9 dall’arco in due) — non reggerà sempre così bene contro la panchina di Houston (solo -1 di plus-minus nei quattro minuti di riposo di Westbrook nel secondo tempo). Dal canto loro, i Rockets possono essere comunque fiduciosi in vista di gara-4, perché rimanere così a lungo a contatto nonostante prestazioni poco convincenti di tre titolari come Ariza, Capela e Beverley (13 punti in tre con 4/20 al tiro e -29 di plus-minus combinato, gli unici negativi) lascia loro comunque del margine per poter migliorare già nella prossima gara a Oklahoma City, che si giocherà domenica sera alle 21.30 ora italiana in diretta su Sky Sport.