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NBA, le magie di Harden e il tiro da tre: Houston vince gara-4, è 2-2

NBA

I Rockets si aggiudicano gara-4 125-104 dominando la gara dalla palla a due fino alla sirena, grazie a un ispiratissimo James Harden da 28 punti e 12 assist e alle 19 triple a segno di squadra (6 per Eric Gordon). Gara-5 è ora in programma giovedì notte a San Antonio 

La bellezza di 126 e 125 punti nelle due gare vinte, solo 96 e 92 in quelle perse (sotto i 100 punti per la sesta e settima volta in tutta la stagione). Un primo dato per fotografare la serie tra San Antonio e Houston è guardare alla produzione offensiva dei Rockets, che nelle due gare vinte – la prima e la quarta – tirano il 44.1% da tre punti, contro solo il 31.5% nelle due sconfitte. La seconda partita andata in scena al Toyota Center vive di questi dati, e vede la squadra di Mike D’Antoni restare sempre al comando dal primo all’ultimo secondo della contesta, segnando 34 punti in tre delle quattro frazioni di gioco (31-23 il parziale in favore degli Spurs del secondo quarto, l’unico vinto dagli ospiti che così vanno all’intervallo sotto solo di 4 punti, 57-53). Ma 11 punti di Harden nel terzo periodo e 8 bombe a segno su 13 tentativi regalano ai padroni di casa lo strappo decisivo: sopra di 10 nel finale del quarto, arriva un ultimo mini-parziale da 8-3 che porta a +15 il vantaggio entrando negli ultimi dodici minuti, quando due triple su possessi consecutivi di Eric Gordon (per lui 6/9 da tre per 22 punti totali) mettono definitivamente la parola fine alla gara e convincono sia D’Antoni che Popovich a schierare le seconde linee per buona parte del quarto quarto. Il protagonista principale della vittoria dei Rockets è ancora una volta James Harden, che segna 28 punti con 10/18 al tiro e 4 triple a segno ma che soprattutto torna in doppia cifra negli assist (12) dopo essere stato tenuto a 5 in gara-3. L’analisi della prestazione del n°13 di Houston fornisce indicazioni importanti anche in ottica futura: quando marcato da Kawhi Leonard in gara-4, Harden è stato contenuto a 1/5 al tiro (per 6 punti) contro il 9/13 per 22 messo a segno contro il resto degli Spurs. Ugualmente importante il suo ruolo di creatore di attacco per i compagni, che hanno tirato con il 75% dal campo sui suoi scarichi e uno stellare 8/11 da tre punti. Nessun altro giocatore in questi playoff ha regalato assist per canestri da tre più del leader dei Rockets, che è anche secondo dietro solo a Steph Curry (26 contro 28) per numero di triple realizzate in prima persona. 

Spurs: un top scorer che non si chiama Leonard

Ancora meglio a livello realizzativo ha fatto la panchina degli Spurs, che guidata dai 17 in 23 minuti di Jonathon Simmons ha messo a referto un totale di 53 punti, 3 in più di quelli fatti registrare dal quintetto base, con solo Kawhi Leonard (7/14) e LaMarcus Aldridge (7/13) in doppia cifra entrambi a quota 16 punti. Per la prima volta dopo 11 partite consecutive, quindi, non è l’All-Star n°2 di San Antonio il miglior realizzatore tra gli speroni, che in gara-4 perdono 14 palloni (a fronte dei solo 9 dei Rockets) e tirano appena sopra il 30% dall’arco e con un deludente 50% (9/18) dalla lunetta. A preoccupare maggiormente Popovich però è sicuramente il dato dell’efficienza difensiva, che nelle due sconfitte incassate nella serie fa registrare un allarmante 116.3 punti subiti su 100 possessi, dopo che durante tutta la stagione regolare gli Spurs hanno mantenuto il miglior dato NBA con 100.9. Un trend abbastanza definito anche quello del ritmo di gioco imposto alla gara: quando Leonard e compagni riescono a rallentarlo – mantenendo la gara sotto i 90 possessi a partita – vincono, mentre nelle due sconfitte il dato è cresciuto a quasi 97 possessi, un ritmo sicuramente più congeniae ai Rockets. La serie torna ora a San Antonio per una delicatissima gara-5 martedì notte: vanno valutate le condizioni di Nenê, uscito nel primo quarto per un infortunio all’inguine e mai più tornato in campo.