Simoni, l'unico per il quale questo Giro è in salita
Altri SportPIER AUGUSTO STAGI incontra il leggendario Gibo, 38 anni ad agosto, due vittorie in rosa, quattro terzi e un secondo posto: ma quest'anno niente da fare. "Ho forse patìto una partenza a razzo, l'età ormai è quella che è..."
di PIER AUGUSTO STAGI
direttore Tuttobici
dal Vesuvio (NA)
Al Lido di Venezia era tra i grandi favoriti del Giro. Era salito in gondola con Basso, Di Luca e Armstrong. Da subito, però, il trentino di Palù di Giovo, due Giri d’Italia all’attivo, più quattro terzi e un secondo posto non è stato mai in gioco. Trentotto anni ad agosto, Gibo ha forse dovuto correre il Giro più anonimo di sempre. Mai è entrato a tutti gli effetti nei giochi. Mai ha trovato terreno per poter spiccare il volo. E anche quando avrebbe potuto trovarlo, ha dovuto accettare l’amaro responso della strada, che l’ha costantemente respinto: dall’Alpe di Siusi, a Monte Petrano.
"Mi ero immaginato un Giro molto diverso – dice il trentino della Diquigiovanni Androni -. Però, senza cercare scuse, questo Giro, corso a velocità notevoli, non mi si addiceva neanche un po’".
Però lei non era il vero Gibo…
"Ho forse patito una partenza a razzo, una velocità sostenuta e costante, oppure, molto più semplicemente non ero al meglio della condizione. L’età è quella che è".
Beh, è più giovane di Armstrong, e non ha tre anni di inattività alle spalle
"Lui ha sfruttato solo il fatto di essere meglio del sottoscritto a cronometro".
Anche in salita è sempre arrivato prima
"Una volta uscito di classifica, non mi sono certamente dannato l’anima per ottenere un piazzamento nei quindici".
Insomma, il vincitore di sette Tour lotta per arrivare nei dieci e a lei non interessa?
"No, io sono abituato a ben altro".
Scusi, ma si rende conto di cosa è abituato il texano?
"Io penso a me stesso. Se io fossi stato nei panni di Armstrong non sarei mai tornato a correre. Quindi…".
Quindi?
"Ognuno fa la sua corsa, ognuno fa della propria vita quello che vuole. Io non sono felice del mio Giro, ma non mi straccio di certo le vesti".
Ci aspettavamo però qualcosa di più almeno all’alpe di Siusi…
"Il mio Giro è stato subito in salita. Ho perso una quarantina di secondi e lì ho capito che per me sarebbe stata dura".
In verità lei disse: "Ora ne vedremo delle belle»…
"Infatti, ne abbiamo visto delle belle".
Lei però non l’abbiamo più vista…
"Avete visto Bertagnolli e Scarponi: visto che bravi?".
Senta, ma questo Giro le è piaciuto?
"Bello, spettacolare, con troppi chilometri a cronometro e poca salita".
Chi le è piaciuto?
"Menchov è stato forte e bravo tatticamente. Di Luca forte e un tantino precipitoso".
Basta?
"Basta. Gli altri non mi sono piaciuti neanche un po’, fatta eccezione per Garzelli, che ha corso un grande Giro".
E Armstrong?
"Già detto, ha fatto un giretto per l’Italia".
Per poi fare magari un Grande Tour…
"Contento lui. Io ci credo poco. Contador, Evans, i fratelli Schleck, sono di gran lunga più forti di lui. E poi a me il Tour non è mai piaciuto".
Possiamo aspettarci ancora qualcosa da lei?
"Certo, fin quando sono in corsa, io posso sempre inventare qualcosa".
Scusi Simoni, ma questo è il suo ultimo Giro d’Italia?
"Mai dire mai. Potrebbe, vedremo, ma non è detto. Insomma, se Armstrong può tornare a correre, io potrei continuare".
direttore Tuttobici
dal Vesuvio (NA)
Al Lido di Venezia era tra i grandi favoriti del Giro. Era salito in gondola con Basso, Di Luca e Armstrong. Da subito, però, il trentino di Palù di Giovo, due Giri d’Italia all’attivo, più quattro terzi e un secondo posto non è stato mai in gioco. Trentotto anni ad agosto, Gibo ha forse dovuto correre il Giro più anonimo di sempre. Mai è entrato a tutti gli effetti nei giochi. Mai ha trovato terreno per poter spiccare il volo. E anche quando avrebbe potuto trovarlo, ha dovuto accettare l’amaro responso della strada, che l’ha costantemente respinto: dall’Alpe di Siusi, a Monte Petrano.
"Mi ero immaginato un Giro molto diverso – dice il trentino della Diquigiovanni Androni -. Però, senza cercare scuse, questo Giro, corso a velocità notevoli, non mi si addiceva neanche un po’".
Però lei non era il vero Gibo…
"Ho forse patito una partenza a razzo, una velocità sostenuta e costante, oppure, molto più semplicemente non ero al meglio della condizione. L’età è quella che è".
Beh, è più giovane di Armstrong, e non ha tre anni di inattività alle spalle
"Lui ha sfruttato solo il fatto di essere meglio del sottoscritto a cronometro".
Anche in salita è sempre arrivato prima
"Una volta uscito di classifica, non mi sono certamente dannato l’anima per ottenere un piazzamento nei quindici".
Insomma, il vincitore di sette Tour lotta per arrivare nei dieci e a lei non interessa?
"No, io sono abituato a ben altro".
Scusi, ma si rende conto di cosa è abituato il texano?
"Io penso a me stesso. Se io fossi stato nei panni di Armstrong non sarei mai tornato a correre. Quindi…".
Quindi?
"Ognuno fa la sua corsa, ognuno fa della propria vita quello che vuole. Io non sono felice del mio Giro, ma non mi straccio di certo le vesti".
Ci aspettavamo però qualcosa di più almeno all’alpe di Siusi…
"Il mio Giro è stato subito in salita. Ho perso una quarantina di secondi e lì ho capito che per me sarebbe stata dura".
In verità lei disse: "Ora ne vedremo delle belle»…
"Infatti, ne abbiamo visto delle belle".
Lei però non l’abbiamo più vista…
"Avete visto Bertagnolli e Scarponi: visto che bravi?".
Senta, ma questo Giro le è piaciuto?
"Bello, spettacolare, con troppi chilometri a cronometro e poca salita".
Chi le è piaciuto?
"Menchov è stato forte e bravo tatticamente. Di Luca forte e un tantino precipitoso".
Basta?
"Basta. Gli altri non mi sono piaciuti neanche un po’, fatta eccezione per Garzelli, che ha corso un grande Giro".
E Armstrong?
"Già detto, ha fatto un giretto per l’Italia".
Per poi fare magari un Grande Tour…
"Contento lui. Io ci credo poco. Contador, Evans, i fratelli Schleck, sono di gran lunga più forti di lui. E poi a me il Tour non è mai piaciuto".
Possiamo aspettarci ancora qualcosa da lei?
"Certo, fin quando sono in corsa, io posso sempre inventare qualcosa".
Scusi Simoni, ma questo è il suo ultimo Giro d’Italia?
"Mai dire mai. Potrebbe, vedremo, ma non è detto. Insomma, se Armstrong può tornare a correre, io potrei continuare".