Golf, io che alle 7 del mattino se piove non gioco...

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Alessandro Bonan, popolarissimo volto di SKY Sport: purtroppo gioca anche a golf
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Le disavventure di Alessandro Bonan, giornalista pigro e golfista per caso, che confessa di saltare di gioia alla notizia che a Torino piove e non dovrà disputare la Pro Am degli Open d'Italia con Donadoni, Mauro e Canonica. IL VIDEO DI EDOARDO MOLINARI

di Alessandro Bonan

Oggi non si gioca. Niente Pro-Am. Troppa pioggia sul Royal Park. Tutti a casa, me compreso. Anche se mi ero svegliato con la voglia di scendere in campo e spazzare (ah ah ah) gli avversari insieme a Roberto Donadoni, Massimo Mauro e Peppo Canonica. Mi sveglia Grappasonni e mi comunica l’intenzione degli organizzatori di annullare la gara. Sono le 7 del mattino. Non credo ai miei occhi, questa è un’ora sconosciuta al giornalista. Esiste davvero l’ora numero 7?

Non voglio fare il figo e chiedo scusa a tutti quelli che alle 7 del mattino sono già in tangenziale o sul treno o in aereo o in nave o in motorino o in bicicletta o a piedi per andare a lavorare. Ma davvero chiedete al giornalista medio (quale io sono) se conosce quell’ora. Io credo che molti neanche ce l’abbiano sull’orologio il 7. Comunque, dopo un attimo di sbandamento, con la lucidità del primo caffè, comincio a vedere il lato positivo di questa giornata iniziata così presto e senza golf. Innanzitutto posso accompagnare mia figlia a lezione, seconda elementare. Alle 8 mi presento sulla soglia della scuola e la maestra mi fa, scusi lei? Io sarei il padre. Non la conosco, mi risponde. Meno male che mia figlia Martina conferma e tutto finisce a sorrisi e stretta di mano.

Resta l’amarezza: la maestra non mi aveva mai visto a quell’ora. Forse alle 8 del mattino devo avere un aspetto terribile. Comunque sono felice di aver fatto sorridere Martina e di aver convinto la maestra di non essere un rapinatore. E sono anche felice di un’altra cosa. Devo dire la verità, la prospettiva di giocare una gara importante come la pro-am agli Open d’Italia sotto l’acqua mi preoccupava non poco. Credo di esser un giocatore medio tendente allo scarso ma che con il campo bagnato diventa imbarazzante.

Tanto per cominciare, mi innervosisce l’ombrello. L’ombrello è un amico se passeggiate in centro e un nemico sul campo da golf. Perché l’ombrello sul verde del course comincia a muoversi di vita propria. Si agita, vola con il vento, vi sguiscia e vi picchia in testa al momento dell’estrazione della mazza. E poi è subdolo. Voi pensate che sia finita la pioggia? Come chiudete l’ombrello e lo riponete faticosamente all’interno del copri sacca, lui vi fa toc toc, guarda un po’ su? Sta ricominciando a piovere accidenti. Togli quel cavolo di ombrello che inevitabilmente s’incastra e riaprendolo vi bagnate più di prima.

Nel frattempo il vostro guanto si è inzuppato e la mazza scivola così tanto che vi scappa di mano. Ma siccome dovete andare avanti fino al suono di sospensione della sirena che prima o poi ci sarà ma che voi già sentite in una sorta di delirio che vi porta ad ascoltare le voci (cose tipo la sveglia di Grappasonni alle 7 del mattino), decidete di giocare senza guanto sfidando il campo eroicamente. Ma il campo non ci sta ad essere distrutto da chi non ha rispetto per la zolla bagnata. E così vai di “flappe” come se fossero bistecche con colpi che non superano i 10 metri.

Insomma, un disastro giocare sull’acqua, credete a me. Io poi mi decompongo anche fisicamente. Comincio ad avvertire dolori sconosciuti. Non solo il classico ginocchio ormai decartilaginizzato, non solo la cervicale tipo scimmia sul collo, non solo il fondoschiena modello spada nella roccia, ma anche, vi giuro che è successo, male all’ascella. Ma come si fa ad avere male all’ascella? Io ce l’ho avuto. E accaduto sotto l’acqua mentre giocavo a golf. Niente pro-am amici golfisti e non golfisti ma sotto la pioggia meglio fare altro, vi assicuro. Tipo tornare a letto. Buona giornata.

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