Sci, Marsaglia-Heel super in SuperG. Discesa donne alla Gut

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Splendida prova degli azzurri nel SuperG in Val Gardena. Qua eccoli sul podio

Secondo e terzo posto per gli azzurri in Val Gardena, vince il norvegese Svindal. La svizzera trionfa invece in Val d'Isere davanti alla Smith e alla Kamer. Vonn caduta senza danni subito dopo il via

Se il buongiorno si vede dal mattino. Gli azzurri Matteo Marsaglia (già vincitore a Beaver Creek, sulle nevi del Colorado) e Werner Heel si piazzano infatti rispettivamente secondo e terzo (in 1'38"02 e 1'38"07) alle spalle del norvegese Aksel Svindal nel SuperG sulla Saslong (pista di 2.365 metri) in Val Gardena. Ottimo viatico per la discesa libera di sabato.

La Val Gardena e la sua classica pista Saslong, mai troppo amata dagli italiani perché considerata addirittura "troppo facile", si sono finalmente tinte di azzurro. Matteo Marsaglia - il romano diventato piemontese - dopo la vittoria strepitosa di Beaver Creek ha infatti ottenuto un eccellente secondo posto nel supergigante di cdm. L'altoatesino  Werner Heel, dopo due anni di tribolazioni su sci non adatti a lui, gli fa compagnia sul podio con un ottimo 3° posto: per lui, con due quinti posti nei precedenti due superG, è una vera resurrezione.

La vittoria - annunciata più che mai e favorita anche dal tracciatore della sua squadra - è andata al norvegese Aksel Svindal che, bisogna dirlo, ha dominato in lungo ed in largo dando più di un secondo di distacco ai due italiani. Ma lui, che ora guida sempre più solitario la classifica generale di cdm con  540 punti, sta viaggiando su un altro pianeta e solo gli italiani - come a Beaver Creek - paiono in grado di impensierirlo.

Nel clan azzurro la soddisfazione è totale. Gli uomini jet ci sono e filano velocissimi non solo sui tracciati ultraripidi e difficilissimi come quello della Byrds of Prey di Beaver Creek ma anche su quelli che questi mostri dell'alta velocità ritengono più abbordabili come appunto la Saslong che ha muri, salti, curve e dossi ma non pendenze  drammatiche, Marsaglia in SuperG è ormai una sicurezza come lo è pure il biondo Werner Heel: il podio conquistato oggi rappresenta finalmente la sua resurrezione agonistica, accompagnata da materiali nuovi e pure da un fisico diventato più robusto, con qualche chilo in più.

Questo supergigante ha dato anche all'Italia il buon 10° posto di Christof Innerhofer che alla vigilia - anche lui non ama la Saslong - si sarebbe accontentato di entrare tra i migliori 15. Poi c'e' il 13° di Dominik Paris che supergigantista non è ma preferisce la discesa pura. E domani tocca proprio alla discesa. Con queste premesse, l'Italia ha le carte in regola per potere puntare ancora una volta in alto su queste nevi di casa sempre considerate ostiche. Le previsioni meteo per sabato non sono buone: ci si aspetta neve e gli organizzatori hanno pronte variazioni di programma pur di far disputare la gara, compresa una breve discesa sprint ma in due manche.

La discesa donne, Vonn ko - La discesa di Coppa del Mondo donne della Val d'Isere è stata invece vinta dalla svizzera Lara Gut - 22 anni e terzo successo in carriera - in 1.19.75 davanti alla statunitense Leanne Smith in 1.19.91, primo podio in carriera, e all'altra svizzera Nadja Kamer in 1.20.25. Per l 'Italia, l'attesa bresciana Daniela Merighetti, dopo una serie di errori, ha saltato una porta non finendo la gara. La migliore è così stata Elena Fanchini ma solo 15.a in 1.21.03. Ancora più indietro Verena Stuffer in 1.21.43, Francesca Marsaglia in 1.21.51, Nadia Fanchini (prima discesa dopo il grave infortunio a St. Moritz alla vigilia delle Olimpaidi di Vancouver 2010) in 1.21.95 e Lisa Agerer in 1.22.45.

La slovena Tina Maze, oggi solo 11.a, ha aumentato comunque il suo vantaggio in classifica generale di coppa del mondo. La sua principale rivale Lindsey Vonn è infatti caduta senza danni subito dopo il via e non ha pertanto fatto punti. L'altra rivale, la tedesca Maria Hoefl-Riesch, è poi addirittura arrivata alle spalle della slovena. Si è gareggiato sulla pista Oreiller-Killy, con fondo compatto, quattro gradi sotto zero, cielo quasi completamente velato e visibilità progressivamente sempre meno perfetta. In più, per vento in quota la partenza della gara abbassata e la prova ridotta di una ventina di secondi. Sabato, con previsioni meteo non buone e nuova neve in arrivo, è in programma un supergigante.