Tre nuove indagini per Maigret, leggenda che compie 100 anni

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George Simenon fuma la pipa insieme alla sua creatura letteraria, il commissario Maigret (foto Getty)
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Il 15 aprile 1913 la prima inchiesta del più leggendario Commissario di polizia di tutti i tempi, frutto del genio di George Simenon. GIANNI MURA ci guida: così oggi risolverebbe i misteri Bergamini, Pantani e Pistorius

di Alfredo Corallo

Nottataccia quella, per Jules Maigret. E' il 15 aprile del 1913, e nelle mani di un dispettoso George Simenon il giovinastro dall'aspetto baffuto si ritroverà di colpo alla sua prima di mille indagini, seppur già identificato dal giallista di Liegi come "un uomo in grado di intuire con un'occhiata il destino delle persone". Sono trascorsi cento anni, ma abbiamo afferrato un detective de luxe per l'occasione, massimo esperto del genere e cantastorie per professione, l'editorialista di "Repubblica" Gianni Mura, che si è prestato a sostituire in questo giorno specialissimo il poliziotto belga che Gino Cervi magnificò nella serie televisiva dei '60. Sul piatto alcuni dei casi più spinosi dello Sport: Bergamini, Pantani e Pistorius. Come avrebbe risolto questi misteri il più leggendario Commissario di tutti i tempi?

Il 18 novembre 1989 Donato Denis Bergamini, calciatore del Cosenza, viene trovato morto sulla strada statale 106 Jonica, nei pressi di Roseto Capo Spulico. A distanza di 24 anni non è stata ancora fatta chiarezza sul decesso. Non fu suicidio?
"Maigret sarebbe stato colpito da un dettaglio non secondario: nessuno ha mai creduto al suicidio di Bergamini. Non la sua famiglia, non i compagni di squadra, non i tifosi del Cosenza che hanno continuato a chiedere che fosse fatta veramente luce. Una perizia del '90, che escludeva il suicidio, fu ignorata. Troppa fretta di chiudere il caso. "Cherchez la femme" avrebbe pensato Maigret. E avrebbe seguito quella pista. Non ci si butta a pesce sotto a un camion in un giorno di pioggia mantenendo i vestiti puliti e l'orologio intatto. Il caso Bergamini, riaperto nel 2012, resta aperto".

14 febbraio 2004: Marco Pantani giace senza vita nella stanza D5 del residence "Le Rose" di Rimini. L'autopsia rivela che la morte è stata causata da un edema polmonare per un'overdose di cocaina. L'analisi del midollo osseo, in particolare, esclude che Pantani avesse fatto uso elevato di Epo in carriera. Chi uccise veramente il Pirata?
"Morte da overdose nella stanza di un residence di Rimini? In apparenza sì, anche se Maigret ha letto il libro di un suo connazionale, il giornalista dell'Equipe Philippe Brunel, e ha capito che ci sono molti punti oscuri, per esempio i resti di cibo di una cucina cinese, nella stanza, che non risulta dalle ordinazioni di Pantani, per esempio il cuore di Pantani nascosto in una scatola di biscotti dal medico che eseguì l'autopsia. Pantani è morto di solitudine e di dolore, così chiude la sua inchiesta Maigret. Un suicidio imperfetto, durato più di quattro anni".

Lo scorso 22 febbraio il tribunale di Pretoria provvede alla scarcerazione - su cauzione - del campione paralimpico Oscar Pistorius, accusato di aver sparato alla fidanzata Reeva Steenkamp (appena otto giorni prima) evidenziando anche gli errori del detective cui poi è stata tolta l'inchiesta sull'omicidio. Il 28 marzo l'Alta Corte accetta il ricorso dell'atleta concedendogli la libertà di viaggiare all'estero. Chi ha sbagliato per primo?
"Maigret sbuffa: l'inchiesta è partita sul piede sbagliato, come nel caso di O.J. Simpson. E non ci sono dubbi sulla colpevolezza di Pistorius. La ragazza è entrata in quella casa viva ed è stata rinvenuta morta. I vicini hanno udito urla e spari. A Maigret un po' dispiace, perché Pistorius è stato un'icona, è andato oltre i suoi limiti con una forza di volontà incredibile. Ma anche i campioni sono uomini: soffrono di gelosia, si ubriacano, diventano violenti. Ma, tra i due, la pena del commissario va alla ragazza ammazzata, a una vita stroncata per futili motivi. Se Pistorius avesse la pelle nera, non gli avrebbero concesso la libertà su cauzione e sarebbe ancora in galera. Questo pensa Maigret, poi va a bere una birra alla Brasserie Dauphine per allontanare il cattivo pensiero".