"Pistorius, perché l'hai uccisa?": lo speciale su Cielo

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Oscar Pistorius in lacrime in tribunale

Si torna sulla vicenda del campione paralimpico che il 14 febbraio ha ucciso la fidanzata Reeva. Al centro l’intervista esclusiva ai genitori della ragazza al canale inglese Channel 5, trasmessa in esclusiva per l’Italia da Cielo (questa sera alle 22)

"Pistorius, perchè l'hai uccisa?". E' con questo speciale, in onda oggi alle 22, che Cielo (Sky canale 126) vuole ripercorrere la tragica vicenda del campione paralimpico sudafricano di atletica che lo scorso San Valentino ha ucciso la fidanzata Reeva Steenkamp.

Al centro dello speciale, l’intervista esclusiva rilasciata dai genitori di Reeva al canale inglese Channel 5, e trasmessa in esclusiva assoluta per l’Italia da Cielo. A distanza di 3 mesi dall’accaduto, Barry e June Steenkamp raccontano la loro verità su quella drammatica notte di San Valentino nell’appartamento di Pistorius a Pretoria, costata la vita alla loro figlia Reeva. 

Sono proprio i genitori della modella sudafricana a raccontare il lato oscuro di Pistorius, dipinto come un uomo violento e soggetto a frequenti attacchi d'ira improvvisi e ingiustificati. Dal loro racconto emerge uno scenario che capovolge completamente la vita da sogno della golden couple sudafricana – così erano soprannominati Oscar e Reeva – e che mette l’accento sui continui litigi della coppia e su alcuni comportamenti discutibili dell’atleta, sin dall’inizio della loro relazione. Nel documentario, inoltre, i genitori di Reeva mostrano il quadro che la figlia dipinse a 14 anni e che, alla luce dei fatti, sembra un tragico presagio della sua fine: nella tela, infatti, sono raffigurati un uomo che impugna una pistola, una donna pietrificata dalla paura con le ali da angelo e una scala che sale verso il Paradiso.

Una vicenda che, ad oggi, è ancora lontana da una conclusione definitiva e sulla quale aleggia anche il sospetto di gravi imprecisioni commesse dalla scientifica sul luogo del crimine. Errori che potrebbero rendere ancora più difficile il lavoro dell’accusa.