Coni, Malagò: "Serve condivisione di tutto il mondo dello sport"

Altri Sport

Il numero uno del Coni ha parlato al termine della Giunta straordinaria: "Il ministro Spadafora ha sottolineato il suo impegno sulla legge delega entro luglio. Il calcio è per certi versi un mondo a sé, ma ritengo improbabile che ci possano essere distinzioni fra le varie discipline sportive". Sulla data delle Olimpiadi: "Passa tutto dall'OMS"

CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

"Il ministro Spadafora ha voluto sottolineare in Giunta Coni il suo preciso impegno sulla legge delega sullo sport: tutti i decreti delegati saranno oggetto di un unico decreto del Governo che dovrà arrivare entro e non oltre il mese di luglio". Così il numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò, si è espresso in una videoconferenza stampa al termine della Giunta straordinaria andata in scena oggi, riferendosi alla legge che dovrà emanare i decreti attuativi per il mondo dello sport.

Nessuna distinzione tra sport

Importante puntualizzazione sulla Serie A, con Malagò che ha dichiarato che “Anche se il calcio è per certi versi un mondo a sé, per popolarità e numeri, ritengo estremamente improbabile che ci possano essere distinzioni fra attività professionale e attività di base, e fra le varie discipline sportive. Il ministro Spadafora, presente in video conferenza, è stato molto chiaro: non ci saranno risorse per aiutare tutto e tutti. Lo stesso ministro ha chiesto che ci siano condivisione e complicità fra tutti i soggetti sportivi in questo momento difficile".
 

Malagò ha poi aperto al possibile ritorno alla sponsorizzazione di aziende legate al mondo delle scommesse da parte delle società sportive: “Siamo in emergenza, le risorse non potranno esserci per tutto e per tutti, dunque bisogna pensare a qualcosa di alternativo. Anziché chiedere soldi, ritengo logico avanzare richieste su quanto non si era riusciti finora ad ottenere: mi riferisco per esempio alla ripresa del marketing con le agenzie di scommesse. Quando era stata negata questa possibilità mi ero dichiarato da subito contrario. Era una forma di indebolimento per i club e per gli impianti, a cui le grandi compagnie di scommesse non potevano dare il nome, soprattutto quando in tutta Europa tutti gli altri lo potevano fare. Vedevi Juventus-Real Madrid, o Napoli-Barcellona, o Milan-Bayern Monaco: i nostri dovevano cancellare le scritte sulle maglie, quando sui rulli dello stadio o sulle maglie degli avversari gli stessi nomi comparivano in maniera molto chiara
 

"Olimpiadi, passa tutto dall'OMS"

Si è parlato anche di Olimpiadi, naturalmente: “La data migliore? Tutto passa dal via libera che deve dare l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’obiettivo del Cio è farla il prima possibile”, ha spiegato Malagò, che su Milano-Cortina, invece, ha commentato “meno male che una percentuale elevatissima di impianti è già pronta”. Riguardo alla decisione della Federcalcio, che ha messo a disposizione il centro di Coverciano per l’emergenza, Malagò ha poi spiegato che “da noi fino a pochi giorni fa nei centri sportivi c’erano gli atleti che si allenavano per l’Olimpiade. Faremo delle valutazioni anche noi, a questo proposito”.