Atletica, Mondiali indoor: medaglia di bronzo per Alessia Trost nel salto in alto

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Nella serata di apertura dei Mondiali indoor di Atletica di Birmingham, la friulana conquista subito la prima medaglia per l'Italia, chiudendo al terzo posto la gara di salto in alto con la misura di 1.93. "Ci ho sempre creduto", la sua gioia a fine gara

Comincia nel migliore dei modi il Mondiale indoor di Atletica in svolgimento a Birmingham. Un salto nel bronzo, un lungo brivido azzurro che scorre sulla schiena di una ragazza riuscita a superare anni bui e nefasti (condizionati dalla morte della mamma e dello storico allenatore) e si proietta lì dove mai in questa stagione era riuscita a innalzarsi: 1.93. Ovvero bronzo. E prima medagli azzurra portata a casa. L'ha vinta Alessia Trost, quasi 25enne friuliana non proprio favoritissima dai pronostici, ma comunque in grado di lasciarsi alle spalle tutte le altre atlete, tranne l’imbattibile russa Maria Lasitskene (2.01), alla 38esima vittoria consecutiva, e la statunitense Vashti Cunningham (stesso 1.93, ma con un nullo in meno). Dopo l'argento degli Europei indoor nel 2015 e le tante vittorie a livello giovanile, con i titoli mondiali vinti da under 18 nel 2009 e tra le under 20 nel 2012, per la Trost è la prima affermazione in una manifestazione globale assoluta.

"Ci ho sempre creduto"

"In questo momento sono veramente contenta perché ci ho sempre creduto in questi anni, mettendoci tanto senza magari vederlo tornare indietro. Sono consapevole che quella di oggi non e' una grande misura, ma e' una grossa motivazione per cercare di fare ancora meglio. Sono contenta come un bambino alla prima gara, che ha portato a casa la medaglia". "E' stata una gara molto strana - continua la friulana - credo che la pedana sia reattiva e molto veloce, ma non tutte siamo riuscite a interpretarla bene. Ci sono stati molti errori e fare le misure presto ha fatto scalare posizioni. Mi dispiace per i salti a 1,96 perché ci credevo, ero molto concentrata anche all'ultimo tentativo in cui sono riuscita a cambiare salto e finalmente e' venuto fuori un salto diverso da quelli visti durante la stagione. C'e' un pizzico di rammarico per l'errore al primo salto, ma c'era bisogno di prendere le misure, sono più dispiaciuta per quelli a 1,96".

Fino alle Olimpiadi di Rio la friulana delle Fiamme Gialle è stata seguita dal tecnico Gianfranco Chessa, poi venuto a mancare nello scorso mese di luglio, e dall'ottobre 2016 si allena ad Ancona con Marco Tamberi. "Il cambiamento dell'ultimo anno e mezzo e' stato soprattutto dal punto di vista emotivo e motivazionale - prosegue Trost - perche' e' stata dura pensare di portare avanti un progetto senza ottenere risultati. Sicuramente questa medaglia e' una motivazione, mi ha dato l'idea che si puo' fare e che molto semplicemente l'atletica e' bella. Penso a portare avanti il progetto tecnico che abbiamo iniziato perche' questa medaglia non cambia niente, ci dice che stiamo andando nella giusta direzione ma continueremo a lavorare".

Domani la seconda giornata con sei atleti italiani attesi in gara nelle batterie: Anna Bongiorni (60 metri), Ayomide Folorunso e Raphaela Lukudo (400 metri), Yassin Bouih (3000 metri), Veronica Borsi ed Elisa Di Lazzaro (60 ostacoli).