Europei di Berlino, Antonella Palmisano bronzo nella 20 km di marcia

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L’azzurra conquista la terza medaglia italiana in questi Campionati Europei centrando il terzo posto nella venti chilometri di marcia, con un crono di un’ora, 27 minuti e 30 secondi. Medaglia d’oro alla spagnola Maria Perez, argento alla ceca Anezka Drahotova. Crippa e Tamberi a un passo dal podio

Agli Europei di atletica di Berlino conquista la medaglia di bronzo nella 20Km di marcia femminile Antonello Palmisano. Ancora un risultato di prestigio per la 27enne pugliese di Mottola che dalla delusione del quarto posto alle Olimpiadi di Rio 2016 è poi sempre riuscita a salire su un podio importante: l’anno scorso il successo in Coppa Europa e soprattutto il bronzo conquistato ai Mondiali 2017 a Londra. L’azzurra, che ha il delizioso vezzo di gareggiare con tra i capelli un fermaglio a forma di fiore realizzato dalla mamma Maria, chiude la sua prova in 1h 27’ 30”. Medaglia d’oro alla spagnola Maria Perez (1h 26’ 36”), argento Anezka Drahotova (1h 27’03”).

20 km marcia uomini, oro allo spagnolo. Stano quarto

La Spagna si conferma una potenza assoluta nella specialità del tacco e punta. Oltre al successo in campo femminile realizza una doppietta nella 20 km maschile. Medaglia d’oro ad Alvaro Martin (1h 20’ 42”) davanti al connazionale Diego Garcia (1h 20’ 50”). Bronzo a Vasily Mizinov uno dei pochi atleti russi che ha il permesso di gareggiare sotto il simbolo ANA (Atleti Neutrali Autorizzati) considerando che la Russia dell’atletica è bandita da tutte le competizioni internazionali dal novembre 2015 in seguito allo scandalo del "doping di stato". Chiude quarto, purtroppo sconfitto allo sprint per l’ultima medaglia disponibile, l’azzurro Massimo Stano (1h 20’ 51”). Sedicesimo Francesco Fortunato. Squalificato Giorgio Rubino.

Gli altri risultati: Crippa e Tamberi a un passo dal podio

Il sogno di Yeman Crippa di fare il bis nei 5000 mila dopo il bronzo nei 10.000 mila non si realizza, porta a casa un quarto posto che è meno amaro di quanto possa sembrare per il 22enne nato in Etiopia, adottato da una coppia di italiani, cresciuto in Trentino. Vince ancora il 17enne Jacob, secondo oro dopo quello nei 1500 per il più piccolo dei tre fratelli Ingebrigtsen la cui storia è tra le più belle dell' atletica, in assoluto. La storia sportiva di Gianmarco Tamberi si era interrotta due anni fa quando la caviglia fece crack a trenta giorni dalle Olimpiadi. Il percorso di recupero è lungo, adesso è più un blocco mentale per Gimbo, a tu per tu con la caviglia del piede stacco. Finisce quarto. Tamberi riesce a saltare 2.28 metri al primo tentativo mostrando un carattere che non vedevamo da tempo. Prova una volta i 2.31 metri ma non li supera e allora passa direttamente alla quota successiva, 2.33, per giocarsi la medaglia che non arriva. Sono misure che il marchigiano non provava da tanto tempo, ce n'è abbastanza per sbilanciarci: sta tornando. Gimbo c'è.