Augusta Masters 2017, la prima volta di Garcia

Golf

Stefano Olivari

Sergio Garcia indossa la giacca verde dopo avere vinto l'Augusta Masters 2017 (Getty)

Il grande talento spagnolo ha vinto in maniera epica il primo major della sua vita, a 37 anni, dopo un playoff con Justin Rose. Per entrambi chiusura a meno 9 sul par, terzo Schwartzel e trentatreesimo Molinari

Sergio Garcia ha vinto ad Augusta il primo major della sua quasi ventennale carriera e lo ha fatto in un modo leggendario, in un drammatico playoff contro Justin Rose, ribellandosi con tutte le proprie forze alla fama di magnifico perdente. Il trentasettenne spagnolo solo tre volte (2002, 2004 e 2013) era arrivato nei primi 10 al Masters, fra i quattro grandi tornei quello che sembrava meno congeniale alle sue caratteristiche.

La reazione di Garcia

Nella quarta giornata lui e Rose si sono presentati appaiati in testa, a meno 8 sul par, al tee della buca 10. Qui Garcia ha fatto un bogey, replicato alla 11, con tutti gli addetti ai lavori che già pensavano o addirittura dicevano ‘Ecco, il solito Garcia’. Lui stesso più volte aveva spiegato, senza mezzi termini, di avere il gioco ma forse non la testa per vincere un major. Lo spagnolo è andato sul par alla 12, ma alla 13 la situazione è sembrata di nuovo precipitare con il suo tee shot finito nel bosco mentre Rose, avanti di due colpi, era andato tranquillamente in mezzo al fairway. La differenza con il Garcia del passato è stata che il Garcia del Masters 2017 non si è accontentato di esserci e di prendere gli applausi, ma ha lottato fino alla fine. Ha iniziato la sua riscossa chiudendo la 13 sul par, mentre Rose ha fallito un birdie fattibile. Birdie che Garcia ha realizzato alla 14, andando quindi ad un colpo dall’inglese.

Colpo della vita

Alla 15 Garcia ha tirato fuori quello che ricorderà come il miglior colpo della sua vita, senz’altro il più importante, seguito da un putt per un eagle che lo ha di nuovo appaiato a Rose. Alla 16 un suo brutto putt ha rimandato avanti Rose, che però alla 17 ha fatto bogey. Di nuovo pari, per uno dei finali più appassionanti di sempre. L’inizio della diciottesima buca è stato da brividi, con la folla impazzita mentre i due eroi si apprestavano a chiudere il Masters. Ancora pari, playoff. Perfetto il drive di Garcia, buono il secondo colpo che lo ha portato a tre metri e mezzo dalla buca. Rose è lontano, il suo tee shot è quasi nel bosco, a Garcia basta un fattibilissimo putt. Il putt della vita. Ce la fa, pur divorato dalla tensione. È il suo primo major, al tentativo numero 74. Ce l’ha fatta, come altri grandi spagnoli, Seve Ballesteros e José Maria Olazabal. Ce l’ha fatta dopo 9 vittorie nel PGA Tour e 11 nell’European Tour. Ce l’ha fatta, anche se non ha avuto la carriera alla Tiger Woods che quando aveva 19 anni tutti gli pronosticavano.

Promessa mantenuta

Garcia e Rose chiudono quindi il loro epico Masters a meno 9 sul par, terzo il sudafricano Schwartzel a meno 6, mentre contrariamente alle previosioni Jordan Spieth ha fatto un pessimo quarto giro, finendo anche nell’acqua e chiudendo undicesimo. Settimo invece McIlroy, che domenica ha girato finalmente sul passo dei migliori: il Masters continua a sfuggirgli, ma il tempo è dalla sua parte ed è l'unico ad essere arrivato nei primi 10 in ognuna delle ultime 4 edizioni. Magnifico diciottesimo, a 57 anni, Fred Couples, crollato al ventiduesimo posto l'outsider Hoffman e buono alla posizione 33 Francesco Molinari, a più 5 sul par. Per Garcia la giacca verde sognata da tutti i golfisti del pianeta, per chi l’ha visto giocare la gioia di assistere a una promessa mantenuta. In ritardo, però mantenuta.