Il campione ritrovato: riecco Sergio Garcia

Golf

Lia Capizzi

Il ritratto del talento iberico, che a 37 anni si è imposto all'Augusta Masters dopo un playoff con Justin Rose

Il sogno di Sergio nel segno di Seve. Coincidenza romanticamente più bella non poteva esserci. Nel giorno del compleanno di Severiano Ballesteros (avrebbe compiuto 60 anni) Garcia indossa la giacca verde del Masters che il suo idolo, scomparso 6 anni fa, riuscì a conquistare due volte (1980, 1983). Il più geniale golfista di sempre, lo spagnolo che tra gli anni 70 e 80 riuscì a scuotere il compassato mondo dei green: classe, fantasia e pure l'irruenza latina negli atteggiamenti. E' cresciuto ispirandosi a lui e all'altro campione iberico Josè Maria Olazàbal (vincitore di due Masters,1994, 1999), Sergio.

Considerato fin da piccolo un fenomeno, per tutto il mondo era "El Niño", soprannome che è stata pure una maledizione. Tutti a dire: ecco il nuovo Tiger, quando a 19 anni rischiò di vincere un Major, il PGA Championship 1999, duellando proprio contro Woods. No, non è diventato il nuovo Tiger. Gli è mancata la testa per sopportare la pressione, le frustrazioni, le aspettative. Vincente ma mai convincente, nelle partecipazioni ai Major per un motivo o l'altro si perdeva per strada nell'ultimo e decisivo giro. A volte irascibile sul green, molte distrazioni nella Miami che ha eletto sua residenza abituale. Nel 2010 pensò pure di smettere, per 6 mesi non toccò un putt, in piena crisi esistenziale. Comprò una squadra di calcio, vicino a casa sua in Spagna, il Borriol, (Comunità Autonoma di Valencia), proprietario e pure giocatore, si aggrappò alla grande passione per il calcio per rifiatare. E' tornato sui green grazie anche all'amicizia e al cameratismo dei colleghi europei, da Rory Mcilroy a Ian Poulter, compagni e complici di Ryder Cup.

Il talento non l'ha mai perso per strada, è sempre quello. Quell suo ferro 8, alle buca 15 dell'Augusta National, è tra i suoi colpi più belli di sempre, decisivo per aggangiare Justin Rose e portarlo al playoff. A volte inciampa ancora, come quando nel 2013 scherzò su una possibile cena con Tiger Woods a base di "fried chicken". Apriti cielo, scoppiò una polemica mondiale a colpi di Breaking News e titoloni. Il pollo fritto in America è un simbolo legato alla schiavitù dei neri. Garcia, accusato da Tiger di essere razzista, fu costretto a scusarsi in diretta Tv. La lezione gli è servita, adesso conta 10 volte prima di parlare. A 37 anni "El Nino" è in pace con se stesso, si sta pure per sposare, e ora può festeggiare il suo primo Major. Ha aspettato 18 anni per vincerlo. La parabola di un predestinato che si è finalmente ritrovato.