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Golf: Pebble Beach, magia di Potter. Battuti Johnson, Day e Rahm

Golf

Ted Potter Jr, numero 246 del mondo, sorprende tutti i migliori del ranking e va a vincere il primo torneo PGA della carriera. Un weekend da sogno per il 34enne della Florida, culminato con il trofeo ricevuto dalle mani di Clint Eastwood

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Ted Potter Jr. ha conquistato l'AT&T Pebble Beach Pro-Am di golf, torneo del PGA Tour che si è disputato sui tre percorsi del Pebble Beach GL (par 72), dello Spyglass Hill GC (par 72) e del Monterey Peninsula CC (par 71) a Monterey (California). Visto il cognome, si potrebbe parlare di magia per il 34enne della Florida, numero 246 del ranking, che ha preceduto tutti i migliori giocatori del mondo. Arrivato all'ultimo giro a parti merito con il n°1 Dustin Johnson, Potter non ha tremato e ha chiuso a 69 (270, -17), precedendo in classifica generale di tre lunghezze (273, -14) lo stesso Johnson, Mickelson, Day e Chez Reavie. E' crollato nel giro finale lo spagnolo Jon Rahm, numero 2 del mondo, che ha chiuso 26° a 280, fallendo così l'ennesima possibilità di sorpasso su Johnson. Quello di Potter è stato un weekend indimenticabile, che gli ha consegnato il primo trionfo in un torneo PGA dopo 2044 giorni di gare e 83 apparizioni (con 46 tagli e dieci Top 10). Pensare che l'americano ha giocato spesso in tornei di livello minore, disputati su soli due giorni, dove a uno scarno montepremi si aggiungeva il rimborso spese di vitto e trasporto. In carriera, prima di Monterey, aveva guadagnato grazie al golf un montepremi massimo di 33mila dollari: con il trionfo in California, Potter ha portato a casa un assegno da oltre 1,3 milioni di dollari, oltre a un trofeo consegnatogli personalmente da Clint Eastwood e al pass per il prossimo Masters. "E' stato incredibile - ha detto il golfista americano -. Vincere qui è qualcosa che non avrei mai creduto, poi contro il numero 1 del mondo...". Potter era reduce da due anni di stop forzato a causa della rottura di una caviglia, con tanto di doppia operazione chirurgica e inserimento di 12 viti e due placche metalliche: "Non sapevo come e se sarei tornato a giocare a golf, è stato un momento molto difficile". Il destino, dopo tanta sfortuna, lo ha voluto premiare: mago Potter entra nella storia del golf.