Molinari è ancora perfetto: all'Open d'Italia può entrare nella storia

Golf

Michele Gallerani

Era dalla buca 10 del terzo giro di Wentworth che l'azzurro non realizzava un bogey: quanto accaduto all'Open d'Italia è stata una liberazione che allontana la pressione su Chicco, a caccia del terzo successo nel torneo di casa

OPEN D'ITALIA, IL LEADERBOARD

OPEN D'ITALIA, MOLINARI SEMPRE 2° AL PENULTIMO GIRO

La prima notizia di giornata è che Francesco Molinari ha realizzato il primo bogey dopo 85 buche senza perdere colpi. Era dalla buca 10 del terzo giro di Wentworth, che non accadeva. E quando è successo, alla 6 del percorso di GardaGolf è stata una sorta di liberazione per tutti, un modo per allontanare la pressione e per lanciarsi verso un’altra giornata bellissima per il golf e lo sport italiano. In più questa sorta di sblocco è stata utile per ottenere due birdie consecutivi per rilanciarsi immediatamente. La seconda notizia è che Chicco è sempre in alta classifica, non molla mai e la sua possibilità di vincere per la seconda settimana consecutiva è intatta: è secondo in classifica, ha un solo colpo di svantaggio dall’inglese Lee Slattery e può scatenare un vero e proprio tifo da stadio, come alla 18 per il sesto birdie di giornata. La terza notizia è che nel terzo giorno a GardaGolf Molinari ha chiuso con il terzo 66 consecutivo, proiettato alla ricerca della vittoria del terzo Open d’Italia della carriera.Saranno solo numeri, ma nel golf, i numeri sono tutto e raccontano le storie e la storia di Francesco è di quelle da libro di saggistica di questa disciplina. Un esempio da seguire.

Lo hanno capito e sono in scia del numero uno del golf azzurro anche Matteo Manassero, quattordicesimo a meno 11 e Lorenzo Gagli che ha infilato una straordinaria rimonta e con un giro in 66 colpi ha raggiunto la diciottesima posizione a meno 10. Ora mancano 18 buche per chiudere con un risultato clamoroso che, nel caso di Molinari, vorrebbe dire primo posto nell’ordine di merito del circuito europeo (Race To Dubai) e a quel punto, l’ipotesi di diventare componente della squadra di Ryder Cup a Parigi a settembre non sarebbe una semplice ipotesi, ma una solidissima (come il suo gioco) tesi.