Detti storico: supera Rosolino dopo quasi 17 anni

Nuoto

Lia Capizzi

Gabriele Detti e Nicolò Martinenghi protagonisti agli Assoluti di Riccione (LaPresse)

Agli Assoluti di Riccione il 22enne di Livorno nuota in 3'43"36 e supera il primato italiano che il suo idolo aveva centrato nella finale dei 400 stile delle Olimpiadi di Sydney. Nicolò Martinenghi, a soli 17 anni, stampa nei 50 rana il record nazionale: primo di sempre a scendere sotto il muro dei 27 secondi

Il piccolo Gabriele aveva solo sei anni quando davanti alla Tv nella casa di Livorno guardava e applaudiva Massimiliano Rosolino arrivare dietro al "tonno" Ian Thorpe nella finale dei 400 stile delle Olimpiadi di Sydney: il 3’43”40 del napoletano valeva il record europeo e soprattutto l'argento, ma era anche la prima medaglia di una spedizione che avrebbe poi cambiato la storia del nuoto azzurro. Ecco il valore dell'impresa di Detti, superare il suo idolo di bimbo. Non cancellare, perché una leggenda come Rosolino non si cancella. Si supera, è diverso. Un passaggio di testimone tra super campioni. Perché lo status di campione Gabriele se l'è conquistato lo scorso agosto con le due medaglie di bronzo ai Giochi di Rio.

 

Da un anno il 22enne allenato dal Moro, lo zio Stefano Morini, ci girava intorno, lo annusava questo record Italiano. A Riccione una prova di autorità con un'accelerazione negli ultimi 50 metri (nuotati in 27”33) che ricorda la rimonta da podio di Rio. E' in uno stato di forma spaziale, non ha intenzione di fermarsi qui. Il suo vero obiettivo è fissato a Budapest, quei Mondiali che nel 2015 non ha potuto disputare per una infezione alle vie urinarie, costretto sul divano al ruolo di spettatore, a soffrire e schiumare rabbia. Troppo spesso in ombra rispetto al compagno di allenamenti Gregorio Paltrinieri, adesso i due sono allo stesso livello. Sono amici, complici, si prendono in giro, ma restano sempre rivali. Nei prossimi giorni c'è da scommettere che si daranno le sportellate in corsia negli 800 e nei 1500 stile. Questo nuovo record italiano è solo l'antipasto di un banchetto che si preannuncia assai succulento.

Giovani che crescono, su tutti Nicolò Martinenghi che a 17 anni stampa nei 50 rana il record italiano, il primo di sempre a scendere sotto il muro dei 27 secondi (26"96). Erede di Scozzoli, che comunque non molla, il ragazzo di Varese ora come ora a livello assoluto può già permettersi di dare del tu al fuoriclasse supersonico Adam Peaty. Nicolò, piccolo principe della rana mondiale.

Non riescono a nuotare entro il tempo limite individuale di qualificazione mondiale gli azzurri della velocità: Luca Dotto vince nei 100 stile (48”66) davanti al 20enne compagno di allenamento Ivano Vendrame (48”68) con la staffetta che si qualifica per Budapest insieme a Miressi e all'eterno e mai domo Magnini. Manca il pass mondiale anche Simone Sabbioni, comunque ritrovato nei 100 dorso (54”14).

Federica Pellegrini arriva terza nei 100 dorso (1’01”13) vinti da Tania Quaglieri, modenese classe 2000 (1’00”96). Un riscaldamento a pancia in sù in vista dei 100 e soprattutto dei 200 stile di venerdì.