Filippo Magnini, slitta al 6 novembre la sentenza del Tribunale Antidoping

Nuoto

Slitta al 6 novembre la sentenza del Tribunbale Antidoping. L'ex azzurro del nuoto è stato accusato dalla Procura di Nado Italia di consumo di sostanze dopanti, somministrazione e favoreggiamento. "Ho detto la verità, sono estraneo ai fatti", le sue parole al termine dell'udienza

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Dopo l'udienza di lunedì 15 ottobre, ci sarà ancora da attendere per Filippo Magnini. La sentenza del Tribunale Antidoping, infatti, è slittata al prossimo 6 novembre. L'ex azzurro del nuoto è stato accusato dalla Procura di Nado Italia di consumo e tentato consumo di sostanze dopanti, somministrazione e favoreggiamento. "Ho raccontato semplicemente la verità e ora sono tranquillo. Che sono totalmente estraneo ai fatti", ha detto Magnini al termine dell'udienza durata quasi quattro ore. I giudici del TNA hanno dunque stabilito di prendersi ulteriore tempo e di fissare la sentenza (con solo dispositivo) per l'inizio del prossimo mese. 

Dopo un'ora di requisitoria dell'accusa, hanno parlato per circa due ore gli avvocati Francesco Compagna e Ruggero  Stincardini, legali del nuotatore pesarese, che hanno riferito la sua versione dei fatti sul rapporto con il nutrizionista Guido Porcellini, figura chiave dell'inchiesta della procura di Pesaro da cui è nato questo processo sportivo, squalificato per trenta anni dal TNA. All'udienza era presente anche Michele Santucci, l'ex compagno di squadra di Magnini che doveva essere anche teste del processo ma  che verrà ascoltato direttamente alla sua udienza prevista mercoledì. "Sono contento perché i miei avvocati sono riusciti a far emergere la verità. La sentenza è stata rinviata per la complessità del caso, è  una cosa importante anche perché ci sono io", ha sottolineato Magnini, accompagnato dalla sua attuale compagna Giorgia Palmas.