Nuoto, Martina Carraro bronzo nei 50 rana: lacrime di gioia per la fidanzata di Fabio Scozzoli

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Lia Capizzi

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La 25enne genovese conquista la sua prima medaglia mondiale individuale. Sale sul podio dei 50 rana pochi minuti dopo la delusione del fidanzato Fabio, quarto nei 100. Una coppia di campioni che vive e si allena insieme a Imola. Il pensiero alla mamma scomparsa quando lei aveva sei anni. La dedica al papà Francesco che ha cresciuto lei e la sorella

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Sgrana gli occhi, non sa come festeggiare, si commuove. I mille pensieri nella testa di Martina Carraro nel momento in cui realizza di essere entrata tra le grandi del nuoto. Nel soggiorno della sua casa di Imola, dove vive insieme al fidanzato Fabio Scozzoli, c’è in bella vista sopra una mensola il suo argento mondiale conquistato, sempre in vasca corta, due anni fa a Windsor. Allora però era una medaglia di gruppo, in staffetta, nella 4x50 mista, questa volta invece è tutto diverso, il metallo ma soprattutto il valore.

A Hangzhou la 25enne genovese sale da sola per la prima volta su un podio mondiale. Un bronzo di sostanza con il nuovo record italiano (29”59), il suo terzo in poco più di 24 ore: tra batterie, semifinale e finale, l’atleta del gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre migliora di quasi mezzo secondo il suo personale nei 50 rana. Vince la giamaicana Atkinson (29”05) davanti alla ex bambina prodigio Ruta Meilutyte.

Anche Martina è stata una enfante prodige, esplosa all’età di 15 anni, talento purissimo della rana, con il record italiano assoluto e la telefonata dell’allora CT dell’Italia Alberto Castagnetti: tu vieni ai Mondiali di Roma 2009, sei convocata con la nazionale. E’ l’epoca dei costumoni in poliuretano, successivamente banditi, e la Carraro è la ragazzina terribile del nuoto insieme all’altra genovese amica del cuore Ilaria Scarcella. Dopo i record e le luci delle ribalta per entrambe arriva il momento di crisi, con pensieri addirittura di ritiro. Martina ha bisogno di un taglio netto, lascia casa e Mara Sacchi, la storica allenatrice della Genova Nuoto che l’aveva plasmata tra coccole e ramanzine per la sua pigrizia in allenamento. Si trasferisce a Bologna sotto la guida di Fabrizio Bastelli e la complicità degli allenamenti con Ilaria Bianchi e Arianna Barbieri, un periodo di ricostruzione totale che coincide con il record italiano assoluto dei 100 rana (1’06"40) nell’aprile 2016 e la convocazione per le Olimpiadi di Rio.

Nello stesso anno sboccia l’amore per Fabio Scozzoli, campione come pochi per tenacia e dedizione. Il principe della rana tra le braccia della bella ma pure buffa Martina. Lui di poche parole, lei esuberante tra smorfie simpatiche e parlantina sciolta. La costruzione di un amore ma pure di un’avventura sportiva. Vanno a vivere insieme quasi subito con la Carraro a fare la pendolare tra Imola e la piscina di Bologna. Scozzoli rinasce dopo l’ennesimo infortunio che avrebbe steso un toro, torna a nuotare più forte di prima, nel momento in cui a Martina iniziano a venire i dubbi di natura tecnica, ha bisogno di nuove risposte. Lo scorso aprile decide di rischiare, cambia allenatore e si affida a Cesare Casella, lo stesso di Fabio. Meno chilometri in acqua e più lavoro a secco in palestra per aumentare la forza fisica perchè la rana moderna non è romantica: non basta solo la tecnica, ci vuole una notevole potenza.

La crescita agonistica grazie anche all’amore per Fabio. La dedica per papà Francesco. 

Martina e Fabio, i punti di forza dell’uno sono i punti deboli dell’altro, lavorano per migliorarsi a vicenda. Lui che ha 30 anni si allena come ne avesse 18, lei che si fa un mazzo dalla mattina alla sera. Lui metodico, lei giocosa, entrambi scrupolosi. La piscina di Hangzhou riserva alla coppia un’altalena di emozioni contrastanti. Scozzoli non riesce a salire sul podio dei 100 rana, chiude quarto con l’amaro in bocca, meditando la rivincita nei 50 rana di domenica prossima. Non c’è nemmeno il tempo di assimilare l’amarezza per la medaglia di legno perché tocca a Martina, la sua finale. Al primo passaggio è in testa ma poi, complice il tallone d’Achille della virata, la Atkinson e la Meilutyte recuperano e la superano. E’ comunque bronzo, è podio, e gli occhi azzurri della Carrano iniziano a roteare dallo stupore.

A 25 anni ha già vissuto tre vite diverse come atleta con il coraggio di cambiare per poter rinascere. Ha avuto ragione lei. Il bronzo, che adesso si coccola tra le mani, è la sua gioia sportiva più grande. La dedica è per papà Francesco, l’uomo che da solo ha dovuto crescere lei e la sorella minore Federica. Un trio familiare reso ancor più indissolubile dopo la scomparsa di mamma Elvira nel 2001. Martina era piccina, aveva 6 anni, da poco aveva appena iniziato a nuotare alla Sciorba, la piscina dietro casa. Papà Francesco si è sempre sdoppiato tra lavoro e viaggi in giro per le piscine d’Italia ad accompagnare le figlie, ad osservarle dalla tribuna. Lacrime e sorrisi di bronzo in casa Carraro, abbracci e baci in casa Scozzoli. Di entrambe le case Martina è sempre stata una regina. Regina lo è pure nella rana mondiale, adesso. 

VIDEO. Nelle immagini precedenti, la complicità di Martina Carraro e Fabio Scozzoli: un estratto dallo "Speciale Scozzoli", andato in onda su Sky Sport nel luglio 2018).