Paltrinieri, miglior crono mondiale in stagione nei 1500: "L'oro olimpico sono io"

assoluti nuoto
Lia Capizzi

Lia Capizzi

Gregorio Paltrinieri ha fatto registrare il miglior corono mondiale stagionale nei 1500 stile libero nell'ultima giornata degli Assoluti di Riccione. "Così ai miei avversari ricordo che l'oro olimpico sono io", ha detto, aggiungendo che secondo lui "questa è l'Italia più forte di sempre". Arriva anche il pass olimpico per Alberto Razzetti nei 200 misti

Nell’ultima giornata degli Assoluti di Riccione Gregorio Paltrinieri mette in chiaro le cose e manda un messaggio urbi et orbi: nei 1500 sono io il campione olimpico in carica, venite a battermi. Il 26enne poliziotto di Carpi nuota 14’40”38, è il miglior crono mondiale stagionale. “Devo dire che sono ancora stanco dalla gara degli 800 di ieri”, sorride Greg. “Ma è vero, è un messaggio per gli avversari. Per me è un bel punto di partenza per le prossime gare “.

 

Campione di tutto, olimpico, mondiale ed europeo, SuperGreg a Tokyo vuol vincere in 3 gare (800, 1500 e 10 Km di Fondo). Un obiettivo ambizioso certo, qualcuno lo potrebbe definire pure presuntuoso. Avrebbe potuto tranquillamente concentrarsi su una unica sfida, difendere il suo oro nelle 30 vasche, ma accontentarsi non è nel suo DNA: “E’ soprattutto presuntuoso nella mia testa pensare di poter essere competitivo in tre gare ma a me divertente, non devo dimostrare nulla a nessuno, è una sfida con me stesso e voglio provarci a tutti i costi. Perché dovrei privarmi della gioia di poter fare tre gare alle Olimpiadi?”.

 

Ecco appunto, gli orizzonti infiniti sono negli occhi dei fuoriclasse. Greg lo è. “Gli 800 stile sono una gara difficile che ho imparato ad apprezzare con il tempo. Non è stato un amore a prima vista ma oramai me ne sono innamorato. I 1500 stile li nuoto da quando avevo 10 anni, è la gara che sento più mia, è quella che mi definisce alla perfezione. Il nuoto di fondo, e quindi la 10 Km in acque libere, rappresenta la voglia di evadere, sicuramente è la più divertente. In mare devo ancora crescere, è un contesto nuovo in cui sono entrato in punta di piedi ma che mi piace tanto fare”. 

 

E’ carico, consapevole che deve ancora macinare chilometri nei prossimi mesi, stimolato dal lavoro – iniziato un anno fa - con l’allenatore Fabrizio Antonelli ma è pure galvanizzato da un gruppo azzurro che sta crescendo a livelli esponenziali. Il poliziotto di Carpi, tesserato anche per la Coopernuoto, negli ultimi giorni a Riccione ha respirato un’aria tutta nuova sulle tribune, anche nelle vesti di tifoso dei colleghi azzurri: “Almeno da quando ci sono io, negli ultimi anni, è la nazionale più forteLo dico davvero. Lo si vede nelle prestazioni fatte qui nei Campionati Italiani in queste tre giornate, abbiamo atleti forti in quasi tutte le gare, c’è una esaltazione in piscina che non si provava prima. E’ super stimolante per tutto il movimento ma anche per me, non voglio rimanere indietro nei tempi. Spero di godermela e spero se la possa godere il pubblico da casa questa Italia perché il nuoto azzurro adesso è veramente all’apice. Siamo forti. Lo dovremo dimostrare quando conta? Certo. Ma i presupposti ci sono tutti. Credetemi, è super bello”.

 

Gli Assoluti di Nuoto si chiudono così come erano iniziati nel segno dei quattro stili e della medesima scuola livornese. Mercoledì la prima sorpresa era stata Sara Franceschi con la qualificazione per i Giochi nei 400 misti, sabato l’ultimo pass olimpico lo acchiappa il 21enne Alberto Razzetti nei 200 misti. Nuota un tempo sensazionale 1’57”13, sbriciola il precedente record italiano che lui stesso aveva stabilito lo scorso agosto al SetteColli (1'58''09) quando aveva realizzato  l’impresa di mandare in soffitta lo storico limite nuotato nell' epoca dei supercostumoni da Alessio Boggiatto (1’58”33) ai Mondiali di Roma 2009. Razzetti ha 21 anni, tesserato per le Fiamme Gialle (e per Genova Nuoto My Sport) coniuga nuoto e studi, è iscritto alla facoltà di Ingegneria. Da 18 mesi ha lasciato casa e famiglia a Genova e si è trasferito a Livorno, città che oramai possiamo davvero considerare la patria della specialità dei misti. Il merito è del coach Stefano Franceschi già mentore di Federico Turrini, il migliore specialista azzurro dei misti negli ultimi 10 anni. Per altro, Turrini a 33 anni in allenamento continua a dare del filo da torcere ai più giovani, sarà orgoglioso che i suoi "piccoli" compagni di fatiche quotidiane Sara e Alberto, coetanei, andranno insieme a Tokyo.

 

Benedetta Pilato vince i 50 rana, la gara che l’ha catapultata nell’universo delle grandi dopo l’argento mondiale di Gwangiu 2019 a soli 14 anni. La baby campionessa dell’Aniene scende sotto i 30” (29”91) accusando la fatica di un periodo di preparazione già finalizzato a Tokyo. In Giappone le finali saranno al mattino, con le batterie alla sera, e forse Benny si sta già abituando all'idea dell'orario capovolto: in mattina era andata più veloce, in batteria aveva sfiorato di un centesimo il suo primato italiano (20”61). La rana azzurra gode di ottima salute mondoale, abbiamo ancora i brividi per la finale pazzesca dei 100 rana femminile con il successo di Martina Carraro scesa sotto il muro di 1’06” (1’05”86)  davanti alla Pilato e ad Arianna Castiglioni, entrambe a parimerito in 1'06"00. Nei 50 la pugliese allieva di Vito D’Onghia si prende la rivincita, la Carraro è seconda  (30”65) e terza la Castiglioni (30”77). Tra un mese agli Europei di Budapest scommettiamo che questo terzetto terribile farà scoppiare i fuochi d’artificio in riva al Danubio?

 

Simona Quadarella vince i suoi 1500 stile in 15'57"03. È il quinto crono mondiale stagionale ma diciamolo chiaro: per rivedere la vera Quadarella - versione 2019 (oro mondiale) - ci vuole ancora tempo e lavoro. Per adesso va già bene così. Molta (ma molta) fiducia per l’allieva di Christian Minotti. E si conferma stimolante la rivalità interna con Martina Caramignoli (Fiamme Oro/Aurelia Nuoto) che chiude al secondo posto in 15’59”13. La 29enne di Rieti aveva ottenuto la qualificazione olimpica tramite una wild-card della Federazione, nuotando a Riccione ampiamente sotto il limite richiesto (16'05''0) conferma di valere la fiducia del CT Cesare Butini, soddisfatto di poter gestire una Italia così scintillante.