Scherma, sale la tensione mondiale per le gare da medaglia: la vigilia azzurra tra allenamenti e studio

Scherma

Lia Capizzi

Foto di Augusto Bizzi

In Cina è arrivata l’ora della verità: da domenica in palio le medaglie nella spada femminile e nella sciabola maschile. Gli azzurri del fioretto invece dovranno pazientare fino al 24 luglio. Il campione olimpico Daniele Garozzo e il bronzo europeo Giorgio Avola approfittano dei momenti di pausa per studiare, campioni ma anche studenti

UN MONDIALE ALL'OMBRA DEL BUDDHA

La tensione inizia a sentirsi, è palpabile negli occhi della squadra azzurra. Toccherà alle donne della spada scendere in pedana per giocarsi le prime medaglie iridate. Non lasciatevi ingannare dal viso dolce di Rossella Fiamingo: non si vincono un argento olimpico e due titoli mondiali consecutivi a caso, la 27enne catanese è una agonista nell’anima quando impugna la spada. Insieme a lei le altre colleghe ricevono le ultime istruzioni e raccomandazioni dal CT della spada Sandro Cuomo: in primis Mara Navarria, 33enne friulana che si allena a Rapallo, attuale leader mondiale di Coppa del Mondo. Successivamente, per la seconda gara della giornata, sarà la volta degli sciabolatori con Aldo Montano e i suoi eredi già campioni: Enrico Berrè, Luigi Samele e Luca Curatoli. Tutti con la speranza di giocarsela fino in fondo.

Per altri azzurri, invece, l’attesa sarà più lunga. I fiorettisti saranno gli ultimi a gareggiare per le medaglie individuali il 24 luglio, per poi tornare insieme il 26 luglio a sfidare tutti nel ruolo di bi-campioni del Mondo in carica a squadre. Al terzo piano del Palazzetto dello Sport di Wuxi c’è la sala dedicata agli allenamenti, alcuni tutt’altro che amichevoli. Il CT del fioretto Andrea Cipressa tiene a bada l’agonismo di Daniele Garozzo e Giorgio Avola: ogni stoccata tra i due siciliani sembra una sfida all’OK Corral con Alessio Foconi e Andrea Cassarà pronti a dare loro il cambio. Una sana rivalità interna, del resto nella scherma italiana è una tradizione che gli avversari più pericolosi siano i compagni di nazionale. Dopo una doccia, però, tutti tornano amici a ridere, scherzare, confidarsi e supportarsi. Dopo pranzo, nel divanetto della hall dell’albergo sede del ritiro azzurro, puoi trovare seduti uno davanti all’altro Daniele Garozzo e Giorgio Avola, entrambi immersi silenziosamente nello studio.

Il ragusano Avola ha in mano un libro di “Corso di Diritto Pubblico dell’Economia” per un esame in programma il 5 settembre. È al secondo anno di Economia e Management, studente per colpa dell’Olimpiade 2016. Dopo l’oro a squadre di Londra 2012 ha affrontato la delusione della medaglia mancata a Rio, e quindi ha sentito il bisogno mentale di iscriversi all’Università. "A Rio ho perso la medaglia per un soffio, i giorni e i mesi successivi sono stati terribili ma mi hanno dato una spinta pazzesca", confessa il 29enne di Modica tesserato per le Fiamme Gialle. "Avevo necessità di trovare nuovi stimoli, di mettere benzina nel mio cervello e quindi mi sono buttato in questa nuova avventura. Grazie al supporto della Luiss Guido Carli e al progetto Sport Academy sono stato messo nelle migliori condizioni di poter essere un atleta e pure uno studente. Adesso ho il grande sogno di poter fare nel 2020 la doppietta Laurea e Olimpiade: sarebbe fantastico".

Daniele Garozzo è invece al quarto anno di Medicina. Ha smaltito la comprensibile sbornia da oro olimpico individuale (Rio 2016) che lo ha consacrato nella storia dello sport, in aggiunta ha pure dovuto subire due delicati interventi chirurgici al polmone destro collassato per un pneumatorace, ma ha continuato a tirare di fioretto, a vincere e a studiare. "Ovviamente non è facile conciliare l’attività di sportivo ad alto livello e quella di studente. Io ho fatto tanti sacrifici in questi anni e ovviamente sono in ritardo con il mio corso di laurea perché ho dato precedenza alla scherma, ma l’Università di Tor Vergata mi ha fornito dei tutor che mi aiutano. Sono ben determinato: adesso devo preparare l’esame di Patologia sistematica. Con tanta voglia di sacrificarsi, magari un po’ di più rispetto ai miei coetanei, si può fare anche questo". Campioni al quadrato, anche nel saper programmare il futuro.