Europei scherma 2019: Di Francisca oro nel fioretto, Santarelli argento nella spada

Scherma

Lia Capizzi

Quattro medaglie per l'Italia nella seconda giornata degli europei di scherma in corso a Dusseldorf, in Germania. Impresa della mamma fuoriclasse Elisa Di Francisca che domina il fioretto femminile, campionessa d'Europa per la quinta volta. terza Alice Volpi. Soddisfazioni anche dalla spada maschile: argento per Andrea Santarelli e bronzo per Enrico Garozzo

FOCONI ORO NEL FIORETTO, GAROZZO D'ARGENTO

La fame di Elisa fa paura. La classe e le capacità tecniche della Di Francisca non sono mai state messe in discussione nonostante i due anni di stop per la maternità. C’era forse da migliorare la tenuta fisica ma la 36enne jesina si è messa sotto con allenamenti mirati per il fiato e per potenziare le gambe. In tribuna a Düsseldorf ad esultare c’è il piccolo Ettore, che compirà due anni a luglio, insieme al futuro marito Ivan (il matrimonio è in programma a settembre). In finale affronta la favorita, la più forte di tutte, la russa Irina Deriglazova che a Rio de Janeiro 2016 l’ha battuta, costringendola ad accontentarsi dell’argento olimpico dopo i due ori di Londra 2012. Terminate le Olimpiadi brasiliane Elisa aveva la nausea della scherma, la voleva abbandonare definitivamente. La maternità le ha fatto cambiare orizzonti e priorità, le ha concesso una pausa agonistica di cui aveva bisogno. Allattando e accudendo Ettore ha capito che la pedana le mancava troppo. Perché non riprovarci? A modo suo, in modalità mamma, senza stress, con tranquillità. Alt, la parola tranquillità non esiste nel vocabolario di una fuoriclasse. Nel DNA di Elisa c’è l’agonismo vero. Al rientro dalle gare aveva già vinto, era salita sul gradino più alto del podio in Coppa del Mondo ad Algeri lo scorso novembre, ma questo successo ha un sapore totalmente diverso, un valore storico. La cinquina di Elisa. Quattro anni dopo l’oro di Montreaux l’azzurra tesserata per il Gruppo Sportivo Fiamme Oro conquista il suo quinto titolo individuale. 

Razza rara la sua, una cattiveria agonistica che non lascia scampo alla Deriglazova. La russa in semifinale aveva piegato in rimonta Alice Volpi, un gran peccato perchè la senese campionessa del Mondo in carica era avanti 9-6 salvo poi subire il parziale 7-1 al termine di una sfida nervosa con Giovanna Trillini, all’angolo, furibonda per alcune discusse chiamate arbitrali. Vince la Deriglazova  15-11. La Volpi è medaglia di bronzo, la sua terza volta di bronzo agli Europei, quasi un abbonamento. In precedenza si erano arrese agli ottavi di finale sia Arianna Errigo sia Francesca Palumbo.

Nell’altra semifinale va in scena il derby tra le due allieve di Stefano Cerioni. Perché negli ultimi mesi la novità è che la Di Francisca è tornata ad allenarsi con il maestro che l’ha cresciuta e plasmata, le cui strade di erano divise dopo Londra 2012. Cerioni, oro olimpico a Seul 1988, ha accettato subito il ricongiungimento, la allena insieme alla francese Ysaora Thibus, argento mondiale 2018, e al fidanzato americano Race Imboden, numero 2 del ranking del fioretto maschile. La sfida tra le Cerioni’s girl è tiratissima, sul filo dell’equilibrio, Elisa trova il grande attacco e la scelta di tempo per le due stoccate di differenza, quelle decisive del 15-13, con la certezza di andarsi a giocare la medaglia d’oro e la possibilità di mettere un altro tassello ad una storica carriera. La finale è a senso unico, la  Deriglazova non riesce a sfoggiare il suo proverbiale istinto di rimonta, sembra quasi annichilita di fronte allo strapotere dell’azzurra. In pedana Elisa quasi danza, tanto appare cattiva ma leggera. Potenza dell’esperienza o capacità di dissimulare le emozioni, fate voi. Elisa mamma fuoriclasse. Intramontabile.

"Dei miei cinque titoli europei questo è quello più bello", commenta stremata la jesina con il figlio Ettore in braccio che reclama le attenzioni della mamma. "E' senza dubbio anche il più sofferto perchè viene dopo una pausa di oltre due anni. L'Europeo non è come un Mondiale, qui sei costretta ad affrontare la fase a gironi quindi la gara è molto più lunga ed incerta. La competizione europea è forse quella che mi riesce meglio, non è un caso se è quella in cui ho vinto di più. Sono orgogliosa di me stessa e mio figlio è il mio più grande stimolo". Sorridente ma per niente sazia, venerdì è in programma la gara a squadre: "Vogliamo e dobbiamo fare bene, c'è la qualificazione a cinque cerchi in palio"!

Nella spada maschile arriva la medaglia d’argento di Andrea Santarelli, la prima individuale di peso per il 26enne di Foligno che da anni vive e si allena a Milano sotto la guida del maestro Andrea Candiani. Il derby italiano questa volta lo si respira in semifinale, Santarelli contro Enrico Garozzo, per anni compagno di allenamenti a Milano fino alla decisione del siciliano di cambiare palestra e seguire il proprio maestro, Angelo Mazzoni.

Garozzo è in netta ripresa dopo il periodo di black out e i problemi alla spalla, sta tornano l’atleta che nel 2015 era il numero 1 del Ranking mondiale. Di contro Santarelli è in continua crescita, ha una nuova consapevolezza delle proprie capacità, parte subito forte, gestisce il vantaggio di 4 stoccate mentre l’amico rivale costruisce con precisione certosina la rimonta. Ne nasce uno dei duelli più avvincenti, serrato, fino al 15-12 che qualifica Santarelli. Per Garozzo un bronzo dal quale ripartire, con fiducia.

Spazio alla finale, l’atleta delle Fiamme Oro viene sorpreso dal talento del giovane 24enne Yuval Freilich che mette la freccia, diventa imprendibile e si mette al collo il primo oro israeliano nella storia della spada. L’argento di Santarelli è amaro nell'immediato ma prezioso in vista di Tokyo 2020. "E' un peccato arrivare lì e perdere. Per ora mi sento il primo degli sconfitti, con il tempo saprò dare il giusto valore a questo metallo. Darò tutto me stesso tra due giorni nella gara a squadre, è la gara più importante che può portarci alle Olimpiadi".