"Nel nome di Pellegrino", lo speciale di Sky Sport

Sci

Elisa Calcamuggi

Una lunga chiacchierata con il fenomeno di Nus che dal 2015 a oggi ha vinto la Coppa del Mondo Sprint, il titolo di campione del mondo oltre a 4 medaglie mondiali e l’argento olimpico nella sua gara, ma nella tecnica a lui meno congeniale: la tecnica classica. Nella versione integrale, da martedì 23 su Sky Sport Arena

SCI NORDICO, COPPA DEL MONDO: PELLEGRINO VINCE A COGNE

“Ci vediamo alle 7 in pista” , mi dice Federico al telefono. Io ribatto subito: “Alle 7 del mattino? Sicuro?”. “Sì, sì” . Era sicurissimo e l’incontro con Federico Pellegrino inizia effettivamente alle 7 del mattino. Vogliamo riprenderlo mentre si allena sulle piste di Livigno. E’ aprile, la stagione ormai è terminata e questo per lui è un allenamento tranquillo: dalle 7 alle 9 per poi dedicarsi ai fan e agli impegni extra che ha organizzato in queste sue giornate di inizio primavera. Osservarlo è sempre interessante. Meticoloso, preciso, ordinato. Cuffiette wireless alle orecchie per spingere sugli sci e nel frattempo parlare con il suo manager. “Fai sempre così?” gli chiedo. “No. Solo quando l’allenamento non è troppo intenso: chiamo Ernesto (Ernesto Ogliari il suo uomo di fiducia) e ci accordiamo su diverse cose, ci dividiamo i compiti, decidiamo come portare avanti gli appuntamenti del mese e così faccio spazio nel mio cervello in modo da non aver troppe cose in testa.” Lo guardo e penso che io a quel ritmo non riuscirei a proferire parola, ma è giusto così. A ognuno il suo mestiere. E visto che il mio compito è quello di riuscire a raccontare questo fenomeno dello sci nordico, il primo italiano a vincere la Coppa del Mondo Sprint fermando il dominio dei Paesi Scandinavi, penso alle mille domande che si potrebbero fare e poi decidiamo insieme di giocare con le lettere del suo nome iniziando proprio dalla F di fenomeno, fenomeno dello sci.

“Beh fenomeno…non mi sento un fenomeno” , dice timidamente lui. E questa risposta la dice lunga sul carattere di questo valdostano di Nus che dal 2015 a oggi ha vinto la Coppa del Mondo Sprint, il titolo di campione del mondo oltre a altre 4 medaglie mondiali e l’argento olimpico nella sua gara, ma nella tecnica a lui meno congeniale: la tecnica classica.

Dalla “F” alla “O” il racconto è stato bello e interessante. Ciò che emerge è che Federico Pellegrino non smette mai, nemmeno un giorno della sua vita, di essere un atleta di alto livello. Vive lassù dove fissa l’asticella che poi alza di stagione in stagione. Non può fare diversamente, non sarebbe lui. E’ cresciuto conoscendo meglio se stesso gara dopo gara, ma osservando anche gli altri e non solo nel suo sport. “Si impara da tutti. Guardate ora Leclerc e Vettel. La lezione è che anche i più giovani possono insegnarti la strada.

Appuntamento con la versione integrale, su Sky Sport Arena, martedì 23 aprile alle 18.30 e mercoledì 24 alle 22