Per un pugno di dollari: la carriera di Wladimir Klitschko

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L'ucraino lascia la boxe a 41 anni, pochi mesi prima dell'attesa rivincita con il britannico Joshua, con cui aveva perso un drammatico match lo scorso aprile a Wembley. Dall'oro di Atlanta 1996 a oggi, ecco gli impressionanti numeri del Dr. Steelhammer 

Non ci sarà l’attesa rivincita fra Wladimir Klitschko e Anthony Joshua, prevista per il prossimo 11 novembre alla T-Mobile Arena di Las Vegas, dove in palio sarebbe stata rimessa la cintura di campione del mondo dei pesi massimi IBF, WBO e IBO. L’ucraino, 41 anni, ha infatti annunciato a sorpresa il suo ritiro dalla boxe con effetto immediato attraverso un video pubblicato sul proprio sito internet: lascia una borsa milionaria, l'ennesima di una carriera davvero remunerativa per il nativo di Semej, in Kazakistan. “Ventisette anni fa ho cominciato il mio viaggio nello sport – ha detto Klitschko -. E’ stata la migliore scelta che ho fatto. Ora però è giunto il momento di scrivere un nuovo capitolo della mia vita”. La sua decisione di ritirarsi costringe Joshua e il suo promoter Eddie Hearn a cercare uno sfidante per novembre: il maggior indiziato è il bulgaro Kubrat Pulev, sfidante obbligatorio della categoria IBF. 

La sconfitta con Joshua

La carriera di Klitschko finisce dunque con il ko tecnico all’undicesima ripresa del match con Anthony Joshua dello scorso aprile a Wembley. Un incontro drammatico, con l’ucraino che tornava sul ring 17 mesi dopo la battuta d’arresto ai punti con Tyson Fury, i cui problemi personali avevano impedito la rivincita. Davanti a 90mila persone, Klitschko aveva sofferto terribilmente la fisicità del padrone di casa, campione in carica e imbattuto, finendo al tappeto al quinto round, ma riuscendo a infliggere il primo knockdown della carriera a Joshua nella sesta ripresa. La Frenzy at Wembley (frenesia a Wembley) finiva dopo altri due atterramenti di Klitschko, che al momento dell’interruzione del match era sotto ai punti per due giudici su tre, nonostante una maggior precisione nei colpi (37% a 30%). Wladimir, uno che al pari del fratello Vitaly ha sempre guardato con un occhio di riguardo il fattore business, si è consolato con una borsa di 18 milioni di euro: mica male come ipotetico TFR…

La carriera

Klitschko si è rivelato al mondo nel 1996, quando vinse a 20 anni la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta dei supermassimi. Passato subito dopo al professionismo, l’ucraino si guadagna presto il soprannome di Dr. Steelhammer ("martello d'acciaio") a causa dei potenti ganci e diretti. Il primo titolo iridato è del 2000 (WBO contro Chris Byrd), prima di un paio di brucianti sconfitte che lo hanno avvicinato al suo mentore, coach Emanuel Steward, con il quale cambia stile e diventa praticamente imbattibile. Dopo una striscia di 22 incontri vinti consecutivamente a partire dal 2004, Wladimir ha perso le sei cinture nel novembre 2015, dopo la sconfitta contro Tyson Fury. Nonostante questo, il regno di Klitschko come campione del mondo, durato 9 anni, 7 mesi e 7 giorni è il secondo più lungo nella storia della divisione, mentre le sue 23 difese del campionato dei pesi massimi lo mettono alle spalle solamente di Joe Louis (25) e davanti a miti come Larry Holmes (20) e Muhammad Ali (19). Nella massima categoria ha portato a casa le cinture WBA, IBF, WBO e IBO, chiudendo con un record di 64 vittorie e 5 sconfitte: mica male per un laureato in Pedagogia con Dottorato di ricerca in Scienze Sportive. 

Il futuro

Come il fratello Vitaly, anche lui potrebbe dedicarsi alla politica: Wladimir è infatti da sempre impegnato in attività di beneficenza attraverso l’Unesco. L’ucraino, inoltre, avrà molto più tempo da dedicare alla bella moglie Hayden Panettiere, modella, cantante e attrice di Hollywood. “A un certo punto della nostra vita dobbiamo, o vogliamo solo, cambiare le nostre carriere e prepararci per il prossimo capitolo, un nuovo percorso e nuove sfide – ha detto Klitschko -. Ovviamente non sono un'eccezione e ora è il mio turno di pensare ad altre sfide. Spero che la mia prossima carriera potrà avere lo stesso successo di quella precedente, se non ancora maggiore”. Se lo dice uno che è tra i Top 100 fra gli atleti più pagati del 2017 secondo Forbes (21,5 milioni di dollari) e che in carriera ha ampiamente sfondato il tetto dei 100 milioni di dollari incassati solo per quanto riguarda le borse, c’è da credergli…